Fnp Lazio
Autonomia differenziata: rischio caos e ulteriori disuguaglianze
Senza le risorse finanziarie per colmare le differenze tra le Regioni l’autonomia, ipotizzata nel complesso ed articolato recente provvedimento del Governo, può diventare una fregatura per le Regioni del centro sud e anche di alcune del nord Italia.
Senza i fondi certi per garantire i livelli essenziali di prestazione (LEP) in tutto il territorio italiano si provocherà un ulteriore danno per milioni di cittadini residenti in Regioni dove, già oggi, c’è una forte diversità di qualità e quantità dei servizi pubblici rispetto a quelle regioni più forti in termini economici.
In merito poi, alle risorse da accompagnare alle materie da devolvere alle Regioni non si può prendere come riferimento la spesa storica, altrimenti le carenze finanziarie già esistenti e quindi le differenze tra Regioni continueranno a peggiorare.
Le differenze legate a fattori sociali, economici, organizzativi, sanitari tra i diversi territori del Paese creano pesanti ingiustizie minano alla fonte il principio di uguaglianza previsto dalla nostra Costituzione e dunque l’impegno comune in particolare del Governo dovrebbe essere quello di attenuare i disagi già preesistenti e non acuirli.
Il Paese necessita, come afferma il nostro Segretario Generale Sbarra, di una riforma solidale, ben concertata che migliori l’efficienza e l’efficacia dei servizi, responsabilizzando gli amministratori locali e semplificando le procedure.
Riguardo le riforme in campo da portare a termine è fondamentale accelerare, a mio giudizio, quella che attribuisce i poteri speciali alla Capitale.
Poteri che da tempo dovevano essere riconosciuti in virtù di molteplici funzioni che assolve, assegnandogli autonomia legislativa, strutture finanziarie e risorse al di là di quelle ordinarie.
Roma non è soltanto una grande e vasta Metropoli e sede delle Istituzioni nazionali e regionali ma include anche il Vaticano, un altro Stato.
La città, deve essere in sostanza finalmente equiparata ad una Regione. Deve avere finanziamenti diretti senza passare dal filtro e dai lacci e lacciuoli della burocrazia della Regione Lazio.
La Capitale è di tutti gli italiani e deve essere in grado di assumere piene responsabilità nella gestione dell’ordinaria attività, sulla rapida realizzazione delle opere per il Giubileo ed in funzione dell’auspicata assegnazione dell’Expo 2030.
Peraltro, come è noto, la Capitale è una delle mete più popolari al mondo e l’intero Paese ha difficoltà a ripartire se non decolla Roma Capitale che, allo stato attuale, non dispone di un finanziamento diverso rispetto alle altre città italiane, nonostante che la nostra città è attraversata da milioni di turisti e da pendolari provenienti dalla provincia e dalle altre Regioni.
Auspichiamo dunque che il governo Meloni, al di là degli annunci, porti alla luce rapidamente il provvedimento su Roma Capitale dato che sul tema si è espressa favorevolmente ogni forza politica.
Pompeo Mannone
Segretario Generale Fnp Cisl Roma Capitale e Rieti