Pensioni. Incontro governo-sindacati del 7 settembre

Pensioni. Incontro governo-sindacati del 7 settembre

Nell'incontro tra il governo e i sindacati che si è svolto il 7 settembre scorso, vari sono stati i temi all'ordine del giorno. Tra questi il lavoro di cura. Il ministro Poletti ha, a tal proposito, presentato i dati riguardanti le domande per l'Ape sociale, dai quali è stato possibile verificare che quelle relative alle donne rappresentano il 30% del totale. Pertanto il governo ha proposto di immaginare che, per i contributi necessari al meccanismo dell'Ape sociale delle donne, sia possibile utilizzare un criterio che tenga conto del numero di figli, abbassando i requisiti contributivi di 6 mesi a figlio fino a un massimo di 2 anni. Così facendo si contribuirebbe a recuperare il 10% in più delle domande presentate dalle donne rispetto a quelle inoltrate al momento.

La Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, ha dichiarato che, pur valutando positivamente la proposta del governo, sarebbe necessario riconoscere il valore sociale della maternità e del lavoro di cura delle donne attraverso il riconoscimento di contributi figurativi. Il ministro Poletti, dal canto suo, ha proposto quindi di mantenere come base i beneficiari della legge 104, con l'obiettivo, eventualmente, di migliorare la stessa legge. A tale riguardo, potrà essere realizzata una valutazione economica attraverso i dati che il ministero del Lavoro fornirà ai sindacati.

Il ministro Poletti ha, inoltre, confermato che verrà ampliata la platea dell'Ape sociale. Per fare ciò, sarà comunque necessario attendere il 22 settembre p.v. quando avrà luogo la Conferenza dei servizi all'interno della quale l'Inps pubblicherà i dati ufficiali delle domande per l'Ape sociale, divise per sesso, le domande validate, quelle giacenti e il numero di quelle relativo ai lavoratori precoci.

Il secondo punto trattato nel corso dell'incontro è stato quello relativo alle pensioni in essere. I sindacati hanno nuovamente richiesto di procedere a una netta separazione tra assistenza e previdenza e il governo ha proposto la creazione di una Commissione ad hoc, composta da sindacati, Mef, Istat, Inps ed Eurostat al fine di valutare la possibilità di separare i dati relativi alla previdenza rispetto a quelli dell'assistenza in base alle esigenze del bilancio dello Stato. La stessa commissione procederà a verificare la possibilità di istituire un paniere specifico per i pensionati come richiesto dai sindacati. Altro tema affrontato nel corso della discussione, quella relativo alla rivalutazione delle pensioni. A tal proposito i sindacati hanno chiesto l'anticipazione al 2018 della legge 388 più favorevole ai pensionati ai fini del calcolo della stessa rivalutazione; richiesta alla quale il governo ha risposto col mantenimento alla data del gennaio 2019, così come già peraltro stabilito negli accordi già sottoscritti.

Quanto, invece, alla ricostituzione del montante pensionistico, il governo ha deciso di rinviare qualunque valutazione a dopo il 24 ottobre, giorno in cui ci sarà l'esame da parte della Consulta dei ricorsi riguardanti l'incostituzionalità del decreto 65/15 – L. 109/15 sulla rivalutazione delle pensioni.

Per quanto riguarda l'aspettativa di vita, invece, i sindacati hanno chiesto di bloccare per il 2019 l'aumento dell'età pensionabile che porterebbe la stessa a 67 anni ma il governo si è riservato di dare il proprio parere dopo la pubblicazione dei dati Istat di ottobre riguardanti proprio l'andamento dell'aspettativa di vita. Il ministro Poletti ha, comunque, ribadito la priorità del governo rispetto al lavoro e ai giovani e al rinnovo dei contratti pubblici, ribadendo che invece sulle pensioni esistono dei limiti di bilancio molto significativi. Il Ministro ha, infine, confermato che non ci saranno ulteriori salvaguardie per gli esodati e nessuna nuova proroga per l'Opzione donna.

La prossima riunione tra il governo e i sindacati si terrà il 13 settembre p.v. per proseguire nel percorso di definizione degli interventi in tema previdenziale.

08/09/2017

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