Fnp Lombardia

Puntare sulla contrattazione sociale, per un nuovo patto di cittadinanza

"Puntare sulla contrattazione sociale, per un nuovo patto di cittadinanza

Sono oltre 460 gli accordi siglati nel 2015 dai sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil per assicurare risposte efficaci e mirate alle tante fragilità presenti sul territorio. Un'ottantina le intese raggiunte coi distretti per la programmazione zonale, cui si aggiungono ben 356 accordi con i Comuni su due filoni principali: la fiscalità locale e l'organizzazione dei servizi. Un'attività importante, decisiva soprattutto in questa fase di scarse risorse pubbliche, che i sindacati puntano a rafforzare anche attraverso il protocollo d'intesa siglato con Anci Lombardia, oggi al centro del convegno “Un nuovo patto tra enti locali e sindacato per lo sviluppo e la coesione sociale nei territori”. “L'intesa firmata è ulteriore passo avanti rispetto a una modalità di relazioni reciproche tra sindacato e Comuni che affonda radici nei lustri scorsi – ha sottolineato Valeriano Formis, segretario generale Fnp Cisl Lombardia -. E' un tassello importante per stringere un nuovo patto di cittadinanza, rilanciare la fiducia cittadini nelle istituzioni, ormai logorata, dare un contributo concreto e positivo alla coesione sociale”. Il protocollo con Anci definisce un percorso comune per la difesa e il miglioramento del sistema di welfare territoriale, con particolare attenzione ai servizi e alle politiche di sostegno alla popolazione anziana e pensionata, alla difesa del potere d'acquisto dei redditi medio bassi e alle aree di povertà. “Questo nuovo protocollo affronta i bisogni dei cittadini lombardi a 360 gradi -ha sottolineato Stefano Landini, segretario generale Spi Lombardia -. Si va dai temi della finanza locale a quelli dell'integrazione socio-sanitaria, dei fondi sociali, all'applicazione della nuova Isee, al problema casa fino alla lotta per il contrasto alla povertà e a quanto legato ai forti flussi migratori”. Tra le sfide previste dall'accordo, inoltre, la costituzione di alcuni Osservatori per monitorare lo stato della finanza, la fiscalità locale e i livelli delle prestazioni sociali. Roberto Scanagatti, presidente Anci Lombardia, ha evidenziato come l'accordo nasca dal riconoscimento reciproco del “valore della rappresentanza – ha detto – elevamento quanto mai importante in un periodo storico in cui il valore dei corpi intermedi viene messo in discussione”. “Vogliamo instaurare – ha aggiunto – un rapporto continuo e proficuo, non solo di vertici ma esteso nelle singole realtà locali”. Molti temi su cui sono aperti tavoli di confronto a livello locale. “Tra un anno potremo fare un bilancio degli effetti di quest'intesa – ha detto Paola Gilardoni, segretario regionale Cisl Lombardia -. Ora è necessario passare dalle enunciazioni alla ricerca di soluzioni concrete”. “Dobbiamo essere tutti mobilitati per intensificare la nostra azione sul territorio - ha aggiunto -. Servono presenza, idee, analisi di contesti”. Quanto al ruolo della Regione, chiamata in causa sul fronte del lavoro di cura e del contrasto alla povertà, l'assessore al Reddito di Autonomia, Giulio Gallera, ha sottolineato l'importanza di agire con un sistema a rete, soprattutto sul fronte del contrasto alle fragilità. "Tra gli obiettivi di Regione Lombardia - ha detto - vi è senza dubbio quello di sostenere, rafforzare a ampliare le azioni delle reti territoriali soprattutto in un momento di crisi in cui le risorse non sono molte. Lo stiamo gia' facendo con le reti antiviolenza o con le reti di conciliazione con il coinvolgimento dei Comuni e del mondo del terzo settore. La nostra sfida è la creazione di una grande rete di inclusione sociale in cui dialoghino e collaborino con le istituzioni tutti gli attori presenti sul territorio".

22/02/2016

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