Un ritratto statistico: la vita degli uomini e delle donne in Europa
Ogni anno l’Eurostat - l’ufficio statistico dell’Unione europea - pubblica, in collaborazione con gli Istituti nazionali di statistica degli Stati membri dell'Ue, un rapporto dal titolo “La vita delle donne e degli uomini in Europa, un ritratto statistico”, in cui raccoglie ed elabora una serie di dati utili a delineare un’interessante cornice della vita quotidiana e delle abitudini degli uomini e delle donne dell’Unione.
La pubblicazione, relativa al 2020, è composta da tre capitoli che analizzano molteplici ambiti: dalla demografia, alla salute, dai livelli di istruzione alla conciliazione fra lavoro e vita privata, alle abitudini alimentari e sociali.
Apprendiamo dal rapporto, tra le altre cose (i dati sono relativi al 2019
che nell’Ue:
- le donne sono più numerose del 5% rispetto agli uomini (con 105 donne ogni 100 uomini).
- tra le fasce d’età più anziane (65 anni o più) le donne sono il 33% in più.
- le donne europee hanno una aspettativa di vita maggiore rispetto agli uomini: nel 2018 la media è di 83,7 anni, contro i 78,2 per gli uomini, con un divario di 5,5 anni. Non stupisce allora che la percentuale delle donne ultrasessantacinquenni che vivono da sole sia parecchio alta, arrivando al 40,1%, e sia quasi doppia rispetto a quella degli uomini, che si attesta al 19,4%.
Passando dai temi di demografia a quelli relativi all’occupazione, per la popolazione in età da lavoro, vediamo come in Europa, in media, il tasso di occupazione degli uomini sia più alto di quello delle donne (con il 74% per i primi e il 63% per le seconde nel 2019). Sempre nel 2019, il tasso di disoccupazione era del 7% per le donne e del 6,4% per gli uomini; i paesi dove il tasso di disoccupazione è maggiore per le donne rispetto agli uomini è la Grecia (21% per le donne e 14% per gli uomini) seguita dalla Spagna (16% per le donne e 12,5% per gli uomini).
Gli uomini occupano più spesso posizioni lavorative più elevate rispetto alle donne: nel 2019 solo il 33% dei manager erano donne. La percentuale non supera mai, in nessuno stato membro, il 50%. Il 46% dei manager sono donne In Lettonia; seguono le percentuali di Polonia, Svezia e Slovenia. I valori più bassi si riscontrano a Cipro (21%).
Le donne, nel 2018, hanno guadagnato il 14,8 % in meno rispetto agli uomini. Le differenze più marcate nella retribuzione fra uomini e donne le troviamo in Estonia (22,7% in meno), Germania (20,9%), e Repubblica Ceca (20,1%), mentre i paesi in cui la differenza è minore sono la Romania (3%), il Lussemburgo (4,6%), l’Italia (5% nel 2017) e il Belgio (6,0%). Il rapporto cerca di dare una spiegazione a queste differenze, imputandole anche a una serie di fattori culturali, legali, sociali ed economici.
La professione che ha registrato le differenze più ampie nella paga oraria è quella dei manager (23% più bassa per le donne che per gli uomini); le differenze minori si sono invece osservate nei lavori impiegatizi e per i lavoratori dei servizi e del commercio (entrambi inferiori dell’8%).
Quanto all’ambito relativo alle abitudini alimentari e sociali, nell’Ue la percentuale di uomini che fuma e fa uso di alcol risulta maggiore rispetto a quella delle donne e, nel 2014, il 57% degli uomini era in sovrappeso (contro il 43% per le donne).
Pare che le donne leggano più degli uomini (42% delle donne e 31% degli uomini nel 2013) così come maggiore sia la loro partecipazione a spettacoli e concerti.
Pare anche che continuino ad essere le donne coloro che si occupano maggiormente della cura dei figli, dei lavori domestici e della cucina.
Perché le differenze tra i generi non vengano, ancora, esasperate, o ricalcate su modelli obsoleti e grotteschi, manifestazione di rapporti di potere storicamente ineguali tra uomini e donne.
A volte è necessario mettere da parte le statistiche e i discorsi politici per capire meglio, e intuire, nell’immediatezza delle emozioni, quanto si perda, quanta bellezza vada sprecata ogni volta che si manchi di celebrare il contributo che ognuno, indipendentemente da discorsi di genere, ed in una situazione di parità di accesso alle opportunità, possa dare.
In un’ottica che sia finalmente collaborativa, e celebrativa delle peculiarità di ciascuno, e mai più di contrasto o di ignoranza.
A volte è necessario fare spazio al silenzio per capire meglio, o farci sollevare dal volo lirico che solo la potenza della poesia può avere.
E chi, meglio della Merini, donna straordinaria, voce pura, potentissima, può aiutarci a farlo, quando tutti, fuori da ogni discordia, vogliamo riconciliarci con la meraviglia.
" C'è un posto nel mondo
dove il cuore batte forte ,
dove rimani senza fiato,
per quanta emozione provi,
dove il tempo si ferma
e non hai più l'età;
quel posto è tra le tue braccia
in cui non invecchia il cuore,
mentre la mente non smette mai di sognare ...".
Il rapporto è interamente consultabile al link: https://www.istat.it/donne-uomini/index.html