Save the Children, “Ricostruiamo il Futuro” dei bambini e delle loro famiglie
Save the Children, in occasione del lancio della campagna “Riscriviamo il Futuro”, ha presentato una ricerca con l'obiettivo di offrire educazione, opportunità e speranza ai minori e alle loro famiglie ai tempi del coronavirus. L'iniziativa parte con una prima settimana dedicata alla sensibilizzazione sui canali Rai e andrà avanti per i prossimi mesi con iniziative e collaborazioni per rendere i bambini protagonisti nei mesi che verranno.
Le chiusure delle attività economiche, sociali e culturali, ed in particolare della scuola, hanno avuto un grave impatto sulla vita dei bambini, degli adolescenti e delle loro famiglie, con il rischio di aumentare in modo esponenziale la povertà economica e educativa. Non frequentare la scuola per questi bambini significa perdere opportunità di apprendimento, l'impossibilità di sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni.
Il Rapporto contiene una rilevazione online condotta dal 22 al 27 aprile, su un campione di oltre 1000 bambini e ragazzi dagli 8 ai 17 anni e i loro genitori.
Oggi in Italia più di un milione di bambini vive in un assoluto stato d'indigenza. L'emergenza sanitaria dovuta al Covid-19, aggrava le diseguaglianze ed estende rapidamente i confini della povertà.
L'impatto economico della chiusura delle filiere produttive non alimentari e delle attività commerciali, unito alle indicazioni sul distanziamento è drammatico. Soltanto il 14,8% dei genitori ha infatti dichiarato che la propria situazione economica non cambierà. Per circa la metà delle famiglie invece (46,7%), le risorse economiche si sono notevolmente ridotte e tale stato di cose, secondo loro, potrebbe protrarsi a lungo. Più di una famiglia su 10 (13,6%) infatti ha subito una riduzione di salario definitiva e il 7,4% dei genitori ha perso il lavoro. Il 36,6% dei genitori ha smesso temporaneamente di lavorare e per il 54,5% delle famiglie questo ha comportato una riduzione di salario temporanea (inclusi cassa integrazione o congedo parentale). Tale percentuale si eleva al 61,8% nel Nord-Est.
Quasi la metà di tutte le famiglie con bambini tra gli 8 e i 17 anni intervistate (44,7%) ha dovuto ridurre le spese per il cibo e il consumo di carne e pesce (41,3%). Un dato ancora più allarmante se si considera che prima della quarantena il 41,3% delle famiglie più fragili beneficiava del servizio di mensa scolastica per i propri figli e per quasi tutti loro (40,3%) questo servizio era esente o quasi da pagamenti.
Una famiglia su tre (32,7%), inoltre, ha dovuto rimandare il pagamento delle bollette e una su quattro (26,3%) anche quello dell'affitto o del mutuo. Il 21,5% delle famiglie non ha potuto comprare medicinali necessari o ha dovuto rinunciare alle cure mediche necessarie per mancanza di soldi. Una famiglia su cinque, infine, è dovuta ricorrere a prestiti economici da parte di familiari o amici e il 15,5% ha dovuto fare conto su aiuti alimentari.
Quasi un minore su 5 ha più difficoltà a fare i compiti rispetto al passato e, tra i bambini che hanno tra gli 8 e gli 11 anni, quasi 1 su 10 non segue mai le lezioni a distanza o lo fa meno di una volta a settimana: più di 4 minori su 10, infatti, vivono in abitazioni sovraffollate, prive di spazi adeguati allo studio, e il 12,3% non ha un computer o un tablet in casa per affrontare la didattica a distanza. Un genitore su 20, poi, teme che il proprio figlio perda del tutto l'interesse per la scuola.
Il rischio è quello di vedere, nei prossimi anni, se non si interviene subito, un balzo in avanti della povertà economica e educativa. L'effetto di lungo periodo della crisi rischia infatti non solo di aggravare ulteriormente la situazione di coloro che vivevano già in condizioni di svantaggio socioeconomico, ma anche quella di coloro che non erano in una situazione di deprivazione, ma che ora possono repentinamente scivolarvi a causa della crisi.
Save the Children, nel complesso panorama delle proposte e degli scenari possibili, esorta Parlamento, Governo e istituzioni nazionali e territoriali competenti a collaborare per la realizzazione del Piano straordinario per l'infanzia e l'adolescenza e raccomanda l'adozione di una serie di misure, per riscrivere il futuro di milioni di bambini e adolescenti in Italia nelle diverse fasi che ci aspettano.
Bisogna garantire il diritto all'istruzione dei bambini e degli adolescenti più svantaggiati e contrastare gli effetti della emergenza sulla povertà educativa e sull'aumento delle diseguaglianze nell'apprendimento (il progetto prevede attività quali il sostegno alle scuole per la didattica a distanza, la consegna di tablet e connessioni e il tutoraggio per le attività didattiche),sostenere materialmente i nuclei familiari e i minori maggiormente a rischio con un aiuto immediato come i buoni spesa, i prodotti per la prima infanzia e un accompagnamento nel medio periodo, assicurare un sostegno specialistico per i bambini, le famiglie e le scuole, a partire dalle aree più colpite e promuovere l'equilibrio psico-emozionale, attraverso iniziative di sostegno alla genitorialità, di auto-aiuto e sostegno psicologico individuale.
Abbiamo davanti una pagina bianca. È una grande responsabilità. Ma anche l'occasione per riscrivere un futuro che ci permetta di raccontare una storia in cui le bambine e i bambini siano protagonisti. Pagina dopo pagina, a cominciare da oggi.