Badanti, Assistenti familiari: le linee guida nazionali per la formazione
Un passo importante verso la professionalizzazione e l’uniformazione del lavoro di cura
Dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal Ministero dell’Istruzione e al Ministero dell’Università e della Ricerca, sono state adottate nuove linee guida nazionali per definire gli standard formativi degli assistenti familiari.
Chi è l’assistente familiare?
È “un operatore che svolge attività di assistenza personale a soggetti con diversi livelli di non autosufficienza psicofisica, presso il loro domicilio contribuendo a promuoverne l’autonomia e il benessere in funzione dei loro bisogni e del loro contesto”.
Le funzioni
Le sue funzioni comprendono: supporto emotivo, igiene personale e ambientale, cura del guardaroba, preparazione dei pasti, accompagnamento, sorveglianza sul rispetto delle terapie, segnalazione di eventuali variazioni delle condizioni dell’assistito e, se delegato, gestione di piccole incombenze amministrative e rapporto con gli operatori professionali dell’assistenza sociosanitaria.
Le linee guida
Le linee guida sono finalizzate a definire gli standard professionali e formativi di riferimento per l’attuazione di percorsi formativi per gli assistenti familiari, con lo scopo di migliorare e rendere omogenea l’offerta formativa per le professioni di cura nonché per agevolare l’acquisizione della qualificazione professionale di assistente familiare.
L’obiettivo è duplice: da un lato garantire un’offerta formativa omogenea e di qualità in tutto il territorio nazionale, dall’altro valorizzare le competenze pregresse maturate dagli operatori e dai caregiver familiari, riconoscendo il loro ruolo all’interno del sistema di assistenza.
Offerta formativa: durata, modalità, requisiti di accesso e certificazione
La durata minima dell’offerta formativa, comprensiva delle eventuali ore di orientamento, personalizzazione, accompagnamento, tirocinio o intervento individuale o individualizzato, sarà pari a 70 ore complessive, con possibilità di moduli aggiuntivi per lingua e competenze digitali. È prevista la massima flessibilità organizzativa, anche tramite formazione a distanza fino al 50% del totale, salvo per le attività pratiche.
Requisiti
Per accedere ai corsi è sufficiente aver compiuto 18 anni, conoscere la lingua italiana (almeno livello A2) e, in caso di cittadini stranieri, essere in possesso del permesso di soggiorno o in attesa di rinnovo.
Al superamento delle prove di valutazione, consegue il rilascio, totale o parziale, da parte delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano, o dei relativi enti accreditati, autorizzati o titolati, del certificato di qualificazione professionale di assistente familiare, che avranno valore sull’intero Territorio nazionale.
Le linee guida dovranno essere attuate entro 8 mesi dalla data di adozione, da parte delle amministrazioni che non siano già dotate, nel proprio repertorio, della Qualificazione di assistente familiare coerente con gli standard individuati dalle stesse.
Il decreto rappresenta un passo importante verso la professionalizzazione e l’uniformazione del lavoro di cura, un elemento essenziale del sistema nazionale dei servizi alla persona.
Come FNP CISL continueremo a chiedere politiche concrete: investimenti stabili nell’assistenza di lungo termine, servizi accessibili e di qualità, riconoscimento pieno degli assistenti familiari e dei caregiver, tutela contrattuale, formazione continua, sicurezza giuridica e sostegno alla salute mentale di chi assiste.