Ogni anno, dal 16 al 22 settembre, si celebra la Settimana Europea della Mobilità, giunta alla 19a edizione. Sono tanti i cittadini e le cittadine europee che tornano a parlare e a manifestare per la sostenibilità e il miglioramento della qualità della vita delle nostre città.
Il tema dell'edizione 2020 è "Emissioni zero, mobilità per tutti" e persegue l'obiettivo, urgente, di rendere il nostro continente “carbon - neutral” entro il 2050, anche attraverso un trasporto pubblico e privato a emissioni zero.
Il Ministero dell'Ambiente aderisce, coordina e supporta la Settimana Europea della Mobilità e tutti gli eventi organizzati da Comuni e associazioni.
Dal 22 settembre all'8 ottobre si associa in rete il Festival dello Sviluppo Sostenibile, che rappresenta una grande iniziativa italiana per mobilitare cittadini, imprese, associazioni e istituzioni sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale e facilitare l'attuazione dell'Agenda 2030 dell'Onu e i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile.
Ricordiamo che l'80% degli spazi pubblici aperti e accessibili nelle nostre città è costituito da strade. Questo è inaccettabile perché lo spazio pubblico deve tornare ad essere luogo di attività e relazioni sociali: la strada è di tutti e di tutte e non solo delle macchine!
I Sindacati dei pensionati SPI – FNP – UILP, da anni impegnati unitariamente su queste tematiche attraverso i progetti nazionali “Siamo tutti pedoni” e “Expertover65”, hanno chiesto anche di recente al Governo e alle Istituzioni competenti: la realizzazione immediata di infrastrutture per la mobilità pedonale e ciclabile; la mobilità di prossimità per gli anziani, con maggior numero di aree verdi, panchine, vicinanza dei servizi, percorsi pedonali assistiti; allargamento degli spazi per la pedonalità allo scopo di garantire il distanziamento sociale; servizio taxi agevolato, trasporti gratuiti “protetti”; strade scolastiche in cui bambini/e e ragazzi/e possono raggiungere la scuola a piedi e in sicurezza e senza inquinare; una gestione mirata del trasporto pubblico che stimoli l'utilizzo di mezzi di trasporto veloci, leggeri e non congestionanti.
Durante il lockdown l'obbligo per la popolazione di rimanere a casa ha comportato una riduzione del traffico automobilistico con conseguente diminuzione dell'inquinamento atmosferico e acustico, dei morti e feriti sulle strade.
Nel periodo che va dal 10 marzo al 7 aprile 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019, si è registrata una riduzione dell'80,7% del numero degli incidenti stradali e dell'83,3% del numero dei decessi collegati, pari a 120 vite salvate (dati Dipartimento della Pubblica Sicurezza). Inoltre, sono da considerare gli effetti mitigati dell'inquinamento da polveri sottili e biossido di azoto, che ogni anno si stima provochino 80.000 morti premature solo in Italia (dati Agenzia Europea dell'Ambiente).
Più grave appare la correlazione tra inquinamento e diffusione del Covid-19. Uno studio condotto dalle Università di Tor Vergata di Roma, Torino e Oxford, mostra come l'esposizione prolungata alle polveri sottili incida in modo risolutivo sul numero di decessi e di contagi.
L'indagine, condotta su tutto il territorio nazionale, ha rilevato, per esempio, che il livello delle polveri sottili è più elevato in Lombardia, nella Pianura padana (Emilia-Romagna) e anche nella zona di Pesaro-Urbino (Marche), ovvero le zone di maggior contagio. È evidente, dunque, che per ostacolare la diffusione di virus è necessario fare una rivoluzione in termini di sostenibilità ambientale, non solo a livello individuale ma anche nel mondo del lavoro e dell'impresa.
Per ulteriori informazioni e per adesioni alla Settimana Europea della Mobilità è possibile visitare il sito internet.