Opzione donna 2023, come funziona?

Opzione donna 2023, come funziona?

Sono venuta a conoscenza che anche per il 2023 è stata prorogata la pensione cd. “opzione donna”. Quali sono le condizioni di accesso all’istituto tenendo presente che sono una lavoratrice dipendente.

La Legge di Bilancio 2023, ha prorogato l’istituto di “opzione donna” introducendo importanti novità. Possono accedere al pensionamento anticipato secondo le regole del calcolo contributivo sia le lavoratrici dipendenti pubbliche e private, sia le lavoratrici autonome, che abbiano maturato al 31 dicembre 2022 il requisito contributivo dei 35 anni e il requisito anagrafico dei 60 anni (novità introdotta dall’ultima finanziaria), con uno sconto di un anno per ogni figlio entro un massimo di due anni. Rimangono confermate le finestre di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e di 18 mesi per le lavoratrici autonome.

Inoltre, tra le novità sono previste ulteriori condizioni per l’accesso quali:

  1. assistano, al momento della richiesta e da almeno 6 mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente, qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni di età oppure siano anch'essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti;

  2. abbiano una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell'invalidità civile, superiore o uguale al 74%;

  3. siano lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d’impresa. Per queste lavoratrici è prevista la riduzione del requisito anagrafico a 58 anni a prescindere dal numero di figli.

Infine, ricordiamo che per chi ha maturato i vecchi requisiti di accesso (58 anni dipendenti, 59 anni autonome e 35 anni di ctb) entro la data del 31 dicembre 2021, non cambia nulla, tanto che potranno continuare a usufruire di opzione donna senza dover tenere conto dei “paletti” introdotti dall’ultima Legge di Bilancio.  

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