Welfare e Lavoro

Riccione 29-30-31 Maggio 2017

Congresso Riccione 2017 Congresso Riccione 2017
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Con la sua cadenza formale si è avviato il percorso congressuale con i suoi ritmi collettivi e le sue pause creative. Siamo arrivati al Congresso, che rappresenta un momento catartico di analisi di quello che siamo e rappresentiamo come associazione e di quello che siamo in grado di esprimere, di elaborare come prospettiva di futuro, di rivitalizzare come patrimonio culturale e insediamento territoriale.

Il momento congressuale costituisce in prima istanza l’occasione per una riflessione su di noi, sul nostro stare insieme, sulla testimonianza praticata dei valori fondanti.

Mentre l’associazione Fnp rimane stabile sotto il profilo quantitativo deve reinventarsi nel suo rapporto con la società ed il mondo intero che stanno mutando in profondità e in progressione geometrica.

La prospettiva di vita tende ad allungarsi, ma la sua sussistenza diventa più fragile, il suo andamento più problematico specie nell’esaurirsi del percorso esistenziale, la copertura sociale si restringe in rapporto alle risorse finanziarie ed umane disponibili.

Inoltre lo sviluppo concreto del potenziale di vita attiva e relazionale deve fare i conti con la trasformazione della famiglia e con le mutazioni delle comunità di appartenenza.

Ma mentre l’esistenza si prolunga il contesto che ci circonda e si rapporta a noi pone problemi di interpretazione e di adattamento.

La Fnp deve interpretare al meglio il suo modo di essere ed integrarsi con la Cisl perché la stessa nozione di “confederalità”, come sintesi delle federalità, deve diventare più duttile per interpretare il cambiamento: della propria composizione in relazione al mutare del mondo del lavoro; della propria azione politico-sindacale basata sull’ interpretazione dei nuovi bisogni; del disagio esistenziale della frattura generazionale; della lacerazione nord-sud, del dilatarsi della povertà e della marginalità’ che, nel suo radicarsi ha generato la "cultura dello scarto".

La Cisl in tutte le sue articolazioni per consolidare la sua autorevole e specifica rappresentanza, deve poter elaborare e realizzare una "relazione politica alta", incentrata su un programma di rinnovamento e di innovazione e su un consolidamento dei diritti dei cittadini (da estendere progressivamente con i processi di integrazione sociale). E deve poter esprimere un’efficace azione di colmature di due “vuoti”; la perdita dell’identità personale fondata sul lavoro ma distrutta dal non lavoro e dal precariato; la perdita della coscienza di luogo, inteso come radicamento territoriale e relazionale con la comunità con la quale si gioca la “scommessa di vivere”.

Le ultime vicende della politica nazionale hanno fatto emergere una inadeguatezza percettiva sulla crescita delle disuguaglianze, sulla esistenza di una sofferenza sociale che incide anche sul nostro insediamento culturale e territoriale, e rappresenta il presupposto di una futura possibile consegna del paese ai populismi antisistema e antieuropa, le cui ricette rozze e sommarie fanno presa su quella parte di società , non estranea al nostro insediamento, che nutre sentimenti di rabbia, si rinserra nella solitudine, percepisce il segno tangibile di una ingratitudine collettiva, coltiva un’ acuta domanda di ascolto.

La Fnp, quale consapevole espressione della confederalità, immersa in un sociale di ispirazione riformista ed umanista, percepisce nella comunità e nella società una “discesa sociale” basata sulla perdita di posizioni, in particolare per i giovani, e avverte come la cecità della politica abbia colpito i partiti e, in misura minore anche i sindacati, nella loro natura di soggetti unificanti della società.

Oggi con i partiti senza popolo, i governi personalizzati senza una chiara visione politica, i populismi che occupano le piazze, soprattutto, i social network che diffondo la post-verità si percepisce con chiarezza che l’idea fallace di colpire l’intermediazione ha creato difficoltà e perdita di ruolo al sindacato, lo ha indotto a qualificare la propria azione di proposta autonoma, ma, soprattutto ha colpito in realtà la democrazia nei luoghi fisici ed immateriali della nostra insicurezza quotidiana.

Ma proprio mentre la “pausa” di democrazia porta ad una società chiusa, genera pulsioni protezionistiche, rivela una difficoltà a crescere e mette in luce una crescente caduta di equità, la Fnp deve accrescere la propria capacità di capire e di interpretare la società, di dare una lettura attenta del dolore, di conoscere e tradurre le ansie dei lavoratori e dei pensionati, rafforzando, con la propria creatività rinnovata ed il proprio dinamismo collettivo, il riformismo sociale, la capacità di innovare, la forza e la pervasività dell’azione territoriale, nel suo duplice aspetto di contrattazione sociale e attiva presenza nella cura degli esclusi e degli ultimi.

La Fnp, sfruttando anche la saggezza degli associati utilizzerà il Congresso per fare prevalere una più matura consapevolezza dell’utilità di nuove tutele per nuovi bisogni, abbandonando le rigidità ideologiche e culturali, per sperimentare adattamenti più funzionali all’equità, alla solidarietà, alle opportunità, alla rete di welfare nella versione del “mutualismo “ moderno, creando in effetti uno strumento articolato per affrontare la sfida del grande cambiamento mirando ad uno sviluppo sostenibile affacciato al futuro. Nella elaborazione concettuale della Fnp si aprono pertanto spazi nuovi, intuendo una rigenerazione dello stesso ruolo associativo.

Se la contrattazione del lavoro attivo tende ad ampliare le esperienze di welfare aziendale fino ad estendere l’assistenza sociale e sanitaria ai famigliari dei dipendenti, l’azione sindacale e l’impegno sociale della Fnp può portare gli effetti di un progressivo allargamento del mutualismo verso quel processo indispensabile di revisione dello stato sociale e di nuovo modello di welfare, sia come fonte finanziaria che come sistema socio-assistenziale incentrato sull’eccellenza e la specialità della cura, integrato con sistemi contrattuali e apporti volontari per dare una moderna risposta alla domanda sempre più estesa di interventi e prestazioni di base ed integrative al servizio pubblico.

Il Congresso servirà infine a stabilire il definitivo superamento della stagione, palese od occulta, della autonomia limitata (o in estremo, del consoassociativismo).

Per la Fnp, in verità, sarà una stagione del rafforzamento dell’autonomia dalla politica e dai lobbismi, da sempre praticato, lontano dalle consorterie e incentrato sulla centralità della persona.

La scarsità delle risorse, l’invecchiamento progressivo e costante della popolazione, l’emergere di nuovi bisogni e di nuove disuguaglianze stanno mettendo a dura prova la sostenibilità complessiva dei sistemi sociali pubblici.

Le risultanze economiche dei contratti privati, la scelta coraggiosa del welfare aziendale allargato, le risultanze negoziali dei provvedimenti della legge di bilancio sui miglioramenti previdenziali, rappresentano, nel loro insieme anche una mossa lungimirante del sindacato nuovo, incentrato sulla confederalità.

Siamo di fronte all’inizio di un cambio di rotta sindacale e culturale che è stato anche avviato nell’intesa quadro della pubblica amministrazione.

Anche questa diventa una occasione per rinnovare la capacità progettuale e la visione a lungo termine del sindacato. Il Congresso Fnp può pertanto diventare un momento di sviluppo di una strategia con forte capacità attrattiva espressa nella nostra presenza nelle comunità e nelle relazioni intergenerazionali, recuperando tutto il potenziale di empatia che deriva dallo sviluppo della capacità di raccontare, noi pensionati ex giovani, quanto lungo è stato il nostro cammino nell’intento di proporre un nuovo idealismo, coerente con il patrimonio culturale ed umano, testimoniato dal nostro sindacato.

Il Congresso potrà essere l’occasione per una innovazione incentrata su un’azione profonda di riscatto e di sostegno verso le periferie, non solo geografiche, ma periferie dell’anima, contendendo all’ oblio e alla strumentalizzazione i cittadini lavoratori e pensionati, costruendo segni coerenti e concreti di solidarietà.

La spinta innovativa serve a riposizionare la Fnp nella società e nella scena pubblica perché l’avanzamento in realtà rappresenta un ritorno alle origini che aiuta a procedere verso il futuro, senza perdere la memoria del presente e del passato.