Gli Speciali FNP: Legittima difesa, cosa cambia con la nuova legge

Gli Speciali FNP: Legittima difesa, cosa cambia con la nuova legge

È stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 102 del 3 maggio 2019 la legge n. 36/2019, dal titolo “Modifiche al Codice Penale a altre disposizioni in materia di legittima difesa”.

La legge è vigente dal 18 maggio 2019.

Sostenuta dai promotori, criticata dagli oppositori, è stata promulgata da parte del Presidente della Repubblica con un invito alla prudenza.

Nel promulgare la Legge, infatti, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha evidenziato che «la nuova normativa non indebolisce né attenua la primaria ed esclusiva responsabilità dello Stato nella tutela della incolumità e della sicurezza dei cittadini, esercitata e assicurata attraverso l'azione generosa ed efficace delle Forze di Polizia, si tratta, invece, di un provvedimento che si propone di ampliare il regime di non punibilità a favore di chi reagisce legittimamente a un'offesa ingiusta, realizzata all'interno del domicilio e dei luoghi ad esso assimilati, il cui fondamento costituzionale è rappresentato dall'esistenza di una condizione di necessità».

La legge si inserisce in un panorama sociale nel quale la percezione di insicurezza è ancora molto elevata.

Secondo l'ultimo rapporto Eurispes (31° Rapporto Italia 2019), quattro italiani su dieci (39%) ritengono di vivere in città “poco” (33,1%) o “per niente” (5,9%) sicure.

Gli italiani si sentono minacciati in primo luogo dal furto in abitazione (25,4%), segue il timore di subire un'aggressione fisica (20,8%, +3,8% rispetto al 2009). Uno su due non si sente sicuro nemmeno a casa propria.

Il disagio che accompagna il senso di insicurezza, però, il più delle volte, non è supportato da dati reali ma alimentato dalle informazioni diffuse dai media. Questa percezione, infatti, contrasta con i dati che riguardano l'andamento dei reati in Italia che, al contrario delle percezioni, sembrano in diminuzione.

Secondo i dati del Viminale relativi al 2018, infatti, i delitti scendono dai 2.453.872 del report 2016/2017 a 2.240.210 nel nuovo dossier 2017/2018 (-9,5%). I dati si riferiscono ai reati previsti dal codice civile e penale diversi dalle contravvenzioni.

La diminuzione dei reati include anche i furti (-8,7%) che da 1.302.636 scendono a 1.189.499 e le rapine (-11%) che da 31.904 scendono a 28.390.

Quando si parla di insicurezza è necessario distinguere tra rischio reale e rischio percepito. Il rischio reale è la concreta possibilità che si verifichi un evento; il rischio percepito invece è la percezione individuale della possibilità che si verifichi un evento. Il rischio percepito, in questo caso, dipende da una serie di fattori tra i quali l'effetto dei media ma anche l'inadeguatezza della macchina giudiziaria che lascia troppo spesso impuniti i reati ma anche dal disagio sociale.

Dall'indagine Eurispes emerge, infatti, che, secondo gli italiani, le principali cause della diffusione dei fenomeni criminali sono: il disagio sociale (17,8%), le pene poco severe/le scarcerazioni facili (12,6%), l'eccessiva presenza degli immigrati (11,4%). Seguono la difficile situazione economica (10,9%), il potere delle organizzazioni criminali (9,8%), l'insufficiente presenza delle Istituzioni dello Stato (9,2%), la mancanza di lavoro (8,4%), la mancanza di una cultura della legalità (8%), le scarse risorse a disposizione delle Forze dell'ordine (7%) e l'impunità legata alla lentezza dei processi (4,9%).

Le scelte e i comportamenti degli individui sono, però, più legati al rischio percepito piuttosto che a quello reale. Motivo per il quale il dibattito sulla legittima difesa è stato e continua ad essere in Italia molto acceso.

Il 22,5% degli italiani crede che per risolvere il problema della criminalità bisognerebbe garantire la certezza della pena, il 18,1% che sarebbe necessario rafforzare il dispiegamento delle Forze dell'ordine, il 17,8% vede la soluzione nell'inasprimento delle pene.

Quasi un cittadino su quattro, però, pensa che legittimare il possesso di armi serva a difendersi e in un terzo dei casi sarebbero disposti ad acquistare una.

Per il 39,7% dei cittadini la legittimazione del possesso di armi da fuoco è un pericolo perché le armi possono finire nelle mani sbagliate; tuttavia, per uno su quattro (24,2%), offre la possibilità a chiunque di difendersi dai malintenzionati. Gli italiani rispondono nel 67,2% dei casi che non acquisterebbero un'arma per autodifesa mentre il 32,8% la comprerebbe.

In questo speciale approfondiamo le novità legislative introdotte nel nostro paese in materia di legittima difesa, dando uno sguardo anche agli altri paesi europei e cercando di capire cosa cambia dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge n.36/2019.

05/07/2019

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