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Il presidente Draghi ieri al Senato

"Il presidente Draghi ieri al Senato

Il premier Draghi aveva lanciato un nuovo patto che potesse rilanciare l’azione dell’Esecutivo, ultimamente frenata dai veti e dalle fibrillazioni delle forze politiche che sostenevano il Governo, Cinque Stelle e Lega in testa.

In particolare intendeva modificare il Superbonus, attuare la riforma delle pensioni che garantisca meccanismi di flessibilità in uscita nell’ambito di un impianto sostenibile, la rapida approvazione del ddl concorrenza, completare il programma del PNRR ed attuare le riforme già approvate dal Parlamento, dalla giustizia al codice degli appalti.

Sul fisco, Il Presidente Draghi, intendeva ridurre le aliquote Irpef a partire dai redditi medio-bassi, superare l’Irap e razionalizzare l’Iva e definire con le parti sociali gli interventi da realizzare nella prossima Legge di bilancio oltre che definire rapidamente un provvedimento corposo per attenuare l’impatto su cittadini e imprese dell’aumento dei costi dell’energia, e poi per rafforzare il potere d’acquisto, soprattutto delle fasce più deboli della popolazione.

Il riferimento al salario minimo è la nuova direttiva europea intendeva lasciate la soluzione alla contrattazione per Il reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia dei Cinque Stelle, intendeva migliorarlo per favorire chi aveva più bisogno e ridurne gli effetti negativi sul mercato del lavoro.

Sulla politica estera più volte Draghi aveva rivendicato il posizionamento dell’Italia in Europa e nella Nato, ribadendo l’impegno per la pace ma anche la volontà di sostenere l’Ucraina e sull’energia ridurre l’importazione russa con la diversificazione delle fonti, oltre prevedere la spinta sulle rinnovabili ed infrastrutture.

 Queste sono state le linee guida del nuovo patto illustrato dal Presidente Draghi al Senato nella mattinata di ieri.  La parola è andata quindi ai partiti ed ai Senatori.

In serata l’esito finale, alcuni partiti hanno dato prova di esercizio di esemplare irresponsabilità in relazione alle emergenze in atto non dando la fiducia al governo Draghi. La politica dimostra ancora una volta la lontananza dal paese reale, dai cittadini.

Verificheremo nella giornata di oggi cosa deciderà il Presidente della Repubblica rispetto al quadro politico ma appare inevitabile andare al voto prima del termine della legislatura. Si allontanano così le prospettive di avviare a rapida soluzione le criticità delle emergenze in corso e quindi il quadro è a tinta fosca ed a pagarne gli effetti peggiori saranno le fasce più deboli della nostra società.

 

Pompeo Mannone
Segretario Generale Fnp Cisl Roma Capitale e Rieti

21/07/2022

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