Ragazzini: il lavoro e la persona al centro della ripresa

Ragazzini: il lavoro e la persona al centro della ripresa

Per non “sprecare” questa pandemia, è necessario ridare valore alla solidarietà

A un anno dall’inizio della pandemia, se proviamo a fare un bilancio di ciò che è stato per capire come uscire da questa dura prova, sono due gli elementi dai quali ricominciare: il valore della persona e del lavoro. E’ da qui che dovremo ripartire, anche nel confronto quotidiano con le forze politiche, le Istituzioni, le Regioni, per rimettere al centro di tutto la dignità e la libertà delle persone.

Se, come ha detto Papa Francesco, non vogliamo sprecare questa pandemia, oltre a chiedere al nuovo governo Draghi di iniettare vaccini attraverso un grande piano di vaccinazione, dovremo, prima di tutto, provare ad “iniettare” speranza, dando un futuro al lavoro e alle persone. Ognuno deve fare la propria parte e noi, come sindacato, abbiamo il dovere di stare accanto alle persone fragili.

Se dopo questa pandemia insieme capiremo che non c’è solo il mercato, l’economia, ma ci sono anche le persone, vorrà dire che ce l’avremo fatta. Credo sia necessario cambiare paradigma e farlo presto, ripartendo dalla solidarietà, perché per un sindacato è necessario ripartire da questo valore per costruire un nuovo modello di sviluppo che sia più attento al valore della persona, dell’impresa e del lavoro: solo così potremo dire di avercela fatta, altrimenti saremo costretti ad ammettere di aver “sprecato” anche questa pandemia.

 

Qui di seguito l'intervento completo del Segretario generale Piero Ragazzini su Il Dubbio

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26/02/2021

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