Non Autosufficienza. FNP CISL: decreto anziani primo passo verso nuovo modello di welfare
“La riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti segna un altro punto significativo verso l’obiettivo di riforma del welfare che noi pensionati della Cisl abbiamo sostenuto con mobilitazioni e proposte”: è quanto dichiara Emilio Didonè, segretario generale FNP CISL all’indomani della presentazione in Cdm del decreto attuativo della Legge Delega n. 33/2023 nei tempi previsti dal Pnrr. “Ora si avvia l'iter che prevede l’esame delle Commissioni parlamentare, della Conferenza Unificata delle Regioni, per tornare poi in Consiglio dei ministri per l’esame definitivo, previsto entro la fine del primo trimestre del 2024. Lo consideriamo un primo provvedimento estremamente importante - ha sottolineato il segretario generale FNP - che getta le basi per costruire quel nuovo modello di welfare in grado di rispondere concretamente ai bisogni di oltre 14 milioni di anziani, di cui 3,8 sono non autosufficienti, e delle loro famiglie spesso lasciate sole ad affrontare lo ‘tsunami’ della non autosufficienza.”
“Prende corpo lo Snaa (Sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente) che la FNP CISL ha sempre considerato il vero centro operativo della riforma e che provvede alla programmazione e alla condivisione di tutti gli interventi di natura pubblica in materia sociale e sanitaria. Giudichiamo positivo che il nuovo decreto promuova da un lato l’invecchiamento attivo, il mantenimento in salute e l’integrazione nella società degli anziani e, dall’altro, predisponga anche il continuum assistenziale di sostegno, con valutazioni personalizzate e multidimensionali, alle persone anziane con una o più cronicità, fino alla vera e propria non autosufficienza.”
“È importante che la strada sia stata tracciata ma ci vorranno ulteriori provvedimenti per riempirla di contenuti esigibili e tangibili”, continua Emilio Didonè. “Dovremo attendere almeno fino alla fine di questo 2024 per vedere una svolta concreta nelle politiche per gli anziani a partire dalla tanto attesa ‘prestazione universale’ che dovrebbe comportare la riforma della discussa indennità di accompagnamento.”
“Certamente il tema delle risorse rimane un argomento particolarmente spinoso così come abbiamo sempre sostenuto”, conclude Emilio Didonè. “Il mancato finanziamento nella legge di bilancio aveva suscitato delusione e perplessità ma oggi il decreto stanzia complessivamente oltre 1 miliardo di euro per i primi due anni. Sono risorse importanti per far decollare questa riforma ma tutti sappiamo che ne serviranno altre, strutturali aggiuntive, da trovare durante la legislatura, per potenziare e qualificare il sistema degli interventi e servizi integrati sociosanitari garantendo all’anziano il diritto di continuare a vivere e curarsi nella propria casa.”