Un'avventura sindacale. Marisa Baroni e la CISL

Un'avventura sindacale. Marisa Baroni e la CISLUn'avventura sindacale. Marisa Baroni e la CISL
Un'avventura sindacale. Marisa Baroni e la CISLUn'avventura sindacale. Marisa Baroni e la CISL

Nella foto di copertina: 1960, primo corso femminile di formazione presso il centro studi Cisl di Fiesole. Marisa Baroni è la prima a destra.

Figlia di madre nubile, nata e cresciuta in provincia di Ferrara negli anni Trenta del '900, Marisa Baroni inizia a lavorare a otto anni, mentre frequenta la scuola elementare: sono i difficili tempi del dopoguerra e tutti devono contribuire alla sopravvivenza. Diciottenne, entra in una fabbrica alimentare e presto si impegna sindacalmente nella CISL.
Da qui parte una lunga e tenace carriera, ripercorsa da Anna Vinci nel libro "Un'avventura sindacale. Marisa Baroni e la CISL". La storia eccezionale di una donna normale. Come ricorda Franco Marini nella sua prefazione, la costante attenzione di Marisa verso la condizione umana nella sua complessità spinse il suo sguardo al di là dei cancelli della fabbrica, indirizzandolo verso situazioni di bisogno delle fasce escluse, indebolite dalla vecchiaia o dalla malattia o dal gap culturale. Un orizzonte che può e deve dire tante cose alle generazioni che oggi stanno cercando un senso non banale alle loro vite.

Voglio ringraziare Marisa Baroni per avere accettato di raccontarsi e per averlo fatto con sincerità, onestà intellettuale e passione - scrive Anna Vinci, autrice del libro. Senza questa disponibilità, non sarebbe stato possibile, fare dell'avventura di una ragazza del Novecento, una storia che va oltre l'esperienza individuale. Marisa è nata a Ferrara, nel 1934, da una madre nubile: […] essere stata accolta con amore, avere un esempio di donna forte e indipendente, ti forgia. […] la mamma era una donna dalle mille risorse – continua a raccontare Marisa con amore – figlia di braccianti, trova lavoro in uno stabilimento per la lavorazione del riso […] lavorava anche in casa, riadattava abiti, faceva paralumi, aggiustava vecchi divani dalle molle rotte, confezionava pullover per bambini, sciarpe, sai da noi l'inverno è molto freddo… non l'ho mai vista senza un ferro da maglia in mano, ago, forbici, oppure spingere sul pedale della macchina per cucire. Le piaceva darsi da fare. […] vivendo in un ambiente operaio, combattendo tutti con gli stessi problemi economici, aggravati dalla guerra, dalla lontananza spesso degli uomini, veniva spontaneo sentirsi vicine, oltre le vicende familiari. Ugualmente a noi bambine, veniva spontaneo cercare un lavoretto per aiutare in casa.

Un mondo di donne forti, indipendenti, una cultura della solidarietà, del fare che trova terreno fertile nel carattere libero, indipendente che si manifesta fin dalla più tenera età e si riconferma, crescendo, in Marisa. Ragazzina curiosa, vivace, seppur radicata nella sua terra, nei suoi affetti, sente presto il bisogno di avventurarsi in territori nuovi, del sapere e del lavoro Un binomio, questo, che l'accompagnerà tutta la vita e che ancora la spinge a impegnarsi, a studiare, a imparare. Con questo spirito approda a diciotto anni in una fabbrica alimentare di Ferrara la “Lombardi”, luogo iniziale di una lunga e tenace carriera, che la porta a essere protagonista nel sindacato, e nella Cisl – la sua casa – dai primi anni Sessanta fino al nuovo millennio.
La storia eccezionale di una donna normale, come scrive Franco Marini, nella sua prefazione al libro, una donna radicata in una fede cattolica, conquistata, messa alla prova, scevra del fanatismo e del protagonismo, attenta alla condizione umana nella sua complessità. Aperta, direi, per un'innata generosità, alle ragioni dell'altro, senza mai venire meno al proprio essere di parte. Essere di parte, non contro un nemico – come purtroppo troppo spesso racconta la vulgata odierna – ma davanti a un avversario, con sguardo limpido e rispetto delle regole, perché ciò che conta, alla fine, è l'appartenenza al genere umano.

Nel concludere questo breve scritto - conclude Anna Vinci -  riporto di seguito, alcune frasi di Marisa riguardanti la sua vita attuale: l'avventura umana di questa bella signora di ottantaquattro anni, continua, infatti, nello spirito di sempre.

… Certo gli acciacchi ci sono, ma sai io come li combatto? La mattina quando mi sveglio, mi siedo sulla sponda del letto, faccio un controllo rapido del corpo, mi assicuro che i doloretti sono i soliti, e li archivio, proprio così, non so spiegare, ma mi riesce bene. E prima di cominciare la giornata, mi prendo il mio tempo, preparo la tavola per la colazione con calma, caffè latte, biscotti o fette biscottate. Un'abitudine acquisita nei primi anni del mio impegno nel sindacato, non si sapeva mai quando sarebbero finite le riunioni, a che ora avremmo mangiato.

... E mentre ci salutiamo, mi viene in mente una domanda, quella che accompagna tante della mia generazione, che abbiamo avuto ottime maestre, Marisa Baroni è una di queste. Che cosa ci siamo perdute lungo la strada?

Il valore del rapporto tra persone.
Allora come possiamo conoscere e sapere di che cosa ha bisogno la gente? Dovremmo ascoltare con la testa, fotografare con gli occhi, trovare le risposte con il cuore.

07/03/2019

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