25 aprile, Festa della Liberazione: Costituzione Faro della Democrazia

23/04/2023
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25 aprile, Festa della Liberazione: Costituzione Faro della Democrazia

Il 25 aprile di ogni anno si celebra in Italia la Festa della Liberazione. Si commemora, infatti, la liberazione dell’Italia dal nazifascismo. A 78 anni dal 25 aprile del 1945 ci ritroveremo in tante piazze del Paese. Diceva Enzo Biagi che questa è una data essenziale della nostra storia: ci ha reso liberi, “La Resistenza non è mai finita”.

Quando si ricorda la Resistenza si parla di un moto di popolo, di partecipazione, di lotta per l’indipendenza. E in questo momento non possiamo non pensare alla lotta di liberazione dell’Ucraina, che da oltre un anno subisce una terribile invasione, devastazione e crimini contro l’umanità. Alle donne e agli uomini dell’Ucraina il nostro abbraccio, la solidarietà e l’augurio di libertà, pace e giustizia sociale. Una parte, non piccola, nella storia della Resistenza italiana lo ebbero anche le lotte dei lavoratori italiani e l’apporto del sindacalismo italiano antifascista alla Liberazione del nostro Paese. Fu un importante punto di incontro per le linee guida del patto di unità sindacale sottoscritto dai tre rappresentanti delle espressioni più genuine del movimento sindacale antifascista, Grandi, Di Vittorio e Canevari.

Il vitale, permanente e unitario interesse dei sindacati confederali italiani è quello di non disgiungere mai la difesa degli interessi immediati dei lavoratori da quelli più complessivi della difesa, dell'affermazione e dello sviluppo della democrazia nel nostro Paese.

Il 25 aprile in tutto il Paese si svolgeranno manifestazioni per celebrare la Festa della Liberazione. Ricordiamo una cislina della prima ora, Tina Anselmi, giovane diciassettenne, come tante nella Resistenza, che spiega così la sua scelta di partigiana: “…Volevamo costruire un mondo migliore non solo per noi, ma per coloro che subivano, che non vedevano, non potevano o non volevano guardare. E se è sempre azzardato decidere per gli altri, temerario arrogarsi il diritto della verità, c’erano le grida di dolore degli innocenti a supportare la nostra scelta, c’era l’oltraggio quotidiano alla dignità umana, c’era la nostra assunzione di responsabilità: eravamo pronti a morire battendoci contro il nemico, a morire detestando la morte, a morire per la pace e per la libertà.”

A condividere questo vincolo tra i valori della libertà e della condizione dei lavoratori sarà anche il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, durante la celebrazione nazionale che si svolgerà a Milano il 25 aprile, intervenendo dalle ore 15,30 in Piazza Duomo a Milano.


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