Obesità: le linee guida per la prevenzione e il contrasto del sovrappeso

Obesità: le linee guida per la prevenzione e il contrasto del sovrappeso

Il Ministero della Salute ha pubblicato in questi giorni le nuove Linee di indirizzo per la prevenzione e il contrasto del sovrappeso e dell’obesità.

L’obesità condiziona profondamente lo stato di salute delle persone essendo causa di importanti patologie, quali il diabete mellito di tipo 2, l’ipertensione arteriosa, la cardiopatia ischemica, favorendo l’insorgenza anche di tumori e di altre malattie che, in varia misura, peggiorano la qualità di vita e ne riducono la durata.

Negli ultimi decenni la diffusione dell’obesità ha raggiunto dimensioni epidemiche, e costituisce ormai uno dei maggiori problemi di salute pubblica a livello mondiale, con una preoccupante espansione nell’età infantile che può provocare una precoce insorgenza di patologie croniche non trasmissibili. Inoltre, i bambini in sovrappeso o obesi hanno maggiori probabilità di diventare adulti obesi, rispetto a quelli di peso normale.

I dati sull’obesità degli anziani, elaborati dal sistema di sorveglianza PASSI d’Argento nel quadriennio 2017-2020, stimano che il 58,1% degli ultra 65enni sia in eccesso ponderale, di cui il 43,9% è in sovrappeso e il 14,2% è obeso. L’eccesso ponderale è una condizione meno frequente con l’avanzare dell’età (il sovrappeso passa dal 46,3% nella classe 65-74 anni al 36,7% negli ultra 85enni; l’obesità dal 15,2% al 11,9%). Differenze significative sono rilevate in funzione del genere per il sovrappeso, che è maggiore negli uomini, mentre l’obesità si associa alla presenza di difficoltà economiche e livello di istruzione

Gli ultra 65enni residenti nelle Regioni meridionali risultano essere in eccesso ponderale in misura maggiore rispetto ai loro coetanei al Nord.

Al fine di garantire una gestione integrata tra i diversi ambiti di competenza preventiva e clinico nutrizionale delle persone in sovrappeso/obese, già l’Accordo Stato-Regione del 24 novembre 2016 prevedeva la realizzazione di una rete nutrizionale Territorio-Ospedale per la prevenzione e la cura, con percorsi preventivi diagnostico-terapeutici dedicati (PPDTA). Per modificare lo stile di vita dei soggetti sovrappeso/obesi e ridurre le gravi complicanze, a carattere degenerativo-dismetabolico, strettamente correlate all’obesità, è infatti necessario affiancare agli interventi clinici interdisciplinari e multidimensionali le attività a carattere preventivo e clinico nutrizionale, attraverso percorsi integrati preventivi diagnostico-terapeutici dedicati (“PPDTA per l’Obesità”).

Il PPDTA dedicato al soggetto adulto e/o anziano, anche con presenza di fattori di rischio (ipertensione, dislipidemia aterogena), rappresenta uno snodo operativo multidisciplinare integrato che mette in sinergia le strategie ed i criteri propri dell’ “approccio preventivo” con la “presa in carico clinico-nutrizionale” dei soggetti obesi, prevedendo, ove necessario, l’invio alla “rete assistenziale integrata e multidisciplinare” composta da centri Spoke e Hub a elevata specializzazione e complessità, con la possibilità di un continuo interscambio fra le differenti unità, in modo da ottimizzare il management del paziente così come le risorse sanitarie.

Le caratteristiche di cronicità e di presenza di pluripatologie dell’obesità, i costi elevati in termini di disabilità e il grave impatto complessivo sulla qualità della vita, rendono necessario prevedere sia un intervento di tipo preventivo che terapeutico e riabilitativo. Per il paziente anziano, un ruolo centrale è svolto dal geriatra, in sinergia con altri specialisti, per contestualizzare l’obesità anche all’interno della VMG (valutazione multidimensionale geriatrica). Tale valutazione tiene conto degli aspetti fisici, psicologici e sociali che influiscono sul suo stato di salute per poter prevenire quando possibile o curare tale malattia, con l’obiettivo di ritardare anche le complicanze legate alla obesità stessa (diabete, ipertensione, declino mentale e funzionale), al fine di mantenere la miglior qualità di vita possibile e l’autosufficienza.

In tal senso la FNP e le associazioni che fanno parte dell’Alleanza per l’invecchiamento attivo - Happy Ageing, da alcuni anni hanno avviato una serie di campagne di sensibilizzazione rivolte alla salute degli anziani, promuovendo il mantenimento di adeguati stili di vita e l’attività motoria.

Solo una sana e corretta alimentazione e l’esercizio fisico favoriscono, infatti, sia un buon funzionamento del sistema muscolo-scheletrico e cardiorespiratorio, sia un aumento del benessere psicologico, consentendo di vivere più anni in buona salute.

21/09/2022

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