Durante l'ultimo Consiglio Generale, che si è tenuto a Roma il 23 giugno, la FNP CISL ha rinnovato la sua segreteria nazionale. Il Segretario Marco Maurizio Colombo ha rassegnato le sue dimissioni ed è entrato a far parte della squadra nazionale Emilio Didonè, Segretario Generale FNP Lombardia.
Gli avvenimenti di questi ultimi anni hanno travolto il nostro Paese, il Mondo, stravolgendo il nostro modo di vivere e quindi anche le modalità di “fare associazione”, di curare le relazioni tra di noi. Nella sua relazione, il Segretario Generale, Piero Ragazzini, ha affrontato temi di grande attualità, sottolineando quanto sia necessario un cambiamento e un nuovo paradigma.
Ecco un estratto della sua relazione.
"Riparte la speranza di una vita, normale, anche se probabilmente dovremo ancora fare i conti con le conseguenze del Covid. Il 99% degli italiani è oggi in zona bianca, ma la comunità scientifica ancora si sta interrogando sugli effetti della “cosiddetta variante Delta” del Virus, rispetto alla quale non abbiamo ancora la certezza di come affrontarla e di quali effetti potrebbe avere sulla popolazione. Occorre tenere alta la guardia.
Pur nella speranza siamo chiamati ad essere molto prudenti, la pandemia sta regredendo ma la variante non può essere sottovalutata.
Abbiamo un solo modo per raggiungere la luce in fondo al tunnel, come ci ha ricordato Luigi Sbarra: "Dobbiamo dare protagonismo alla vitalità della società organizzata. Remare insieme nella stessa direzione, puntando a target strategici comuni".
Occorre avere consapevolezza che noi dobbiamo essere trainanti. Non lo dico in termini spregiativi dei compagni di viaggio o con la supponenza di chi crede di avere le soluzioni a tutti i problemi, ma lo dico con la convinzione che deriva dalla consapevolezza del patrimonio culturale e valoriale della CISL, tocca ancora una volta alle donne e agli uomini della CISL farsi carico della “Ripartenza del Paese”, farsene carico non solo per noi, non dentro ad una visione di parte, ma per tutti; come è sempre stato nei passaggi cruciali e decisivi della nostra storia.
La Pandemia ha evidenziato come sia necessario questo cambiamento. Come il modello che si è imposto sulla base del pensiero neo liberista sia fallito miseramente, ed è stato causa di enormi sofferenze, e perdita di vite umane. Occorre un nuovo paradigma. Non fare finta che non sia successo nulla, non possiamo ricostruire "voltando le spalle al dolore", sciupando, come ci ha ricordato Papa Francesco, "gli insegnamenti del tempo della Pandemia".
IL PNRR, il lavoro presentato dal governo “segna un passo in avanti” ma la strada per arrivare a una vera strategia per il futuro del Paese dovrà costruire non l’Italia di prima della Pandemia, ma una Italia nuova.
La Pandemia ha evidenziato, infatti le debolezze e le fragilità che già erano presenti nel nostro sistema sanitario e sociosanitario. L’abbiamo evidenziato nel nostro documento approvato dallo scorso C.G. Una sanità pubblica depotenziata da oltre 15 anni, sia sul versante dei finanziamenti che su quello dei servizi, riduzione del personale, piani di rientro accorpamenti, continue riorganizzazioni che hanno tagliato presidi e ridotto notevolmente le capacità di dare risposte ai bisogni della salute.
L’abbiamo tristemente sperimentato: il triste lunghissimo elenco di morti di questi mesi sono la dimostrazione plastica della inadeguatezza del sistema.
Nel PNRR ci sono finalmente indicate alcune impostazioni nuove che dovremo saper gestire e riempire di contenuti. Le nostre proposte, hanno la umile pretesa di essere un contributo, che come FNP voglia offrire partendo dalle principali incognite che sussistono, avendo cura di far valere le nostre riflessioni nel contesto programmatorio su due capitoli principali: il primo legato al mondo sanitario e il secondo a quello sociosanitario e della non autosufficienza.
Queste nostre proposte, che hanno a che fare con due aspetti determinati per la nostra categoria, le porteremo avanti insieme alla CISL, nella consapevolezza che l’intero processo di gestione del PNRR non può essere slegato dalle 6 missioni in cui il Piano è strutturato che comprendono: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per la mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, inclusione e coesione, salute.
In questo senso confermiamo la nostra forte adesione alla Confederazione e alla azione del segretario generale Luigi Sbarra.
Senza questa dimensione confederale strategica non sarebbe possibile immaginare di potere incidere sulle fondamentali riforme che il nostro Paese dovrà affrontare in ottemperanza alle indicazioni della UE:
- semplificazione burocratica;
- modernizzazione della PA;
- efficientamento della giustizia;
- fisco più equo ed efficace.
Abbiamo un grande lavoro e un grande impegno davanti a noi!"
Continua a leggere la relazione qui di seguito.