Anteas compie 25 anni! Intervista a Sofia Rosso, Presidente Nazionale

12/04/2021
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Anteas compie 25 anni! Intervista a Sofia Rosso, Presidente Nazionale

Anteas, Associazione Nazionale Tutte le Età Attive per la Solidarietà, compie 25 anni.

Ne è passato di tempo da quel 9 aprile 1996 quando, per una felice intuizione di FNP e CISL, si costituì l’organizzazione che, negli anni, è diventata un vero e proprio punto di riferimento, in Italia, per tanti e diversi servizi a favore delle comunità locali e, in particolare, a sostegno dei più fragili.

A delineare la fisionomia e raccontare i contenuti di Anteas è la Presidente Nazionale, Sofia Rosso, al vertice dell’associazione, prima donna, dal 2014.

Partiamo dando i numeri, Presidente Rosso: quali sono quelli più significativi, quelli che a suo avviso meglio definiscono l’attuale perimetro di Anteas?

Siamo un’associazione nazionale che opera attraverso un capillare sistema di articolazioni territoriali. La nostra declinazione puntuale ci consente di essere concretamente e “fisicamente” prossimi alle persone mantenendo fede al nostro stile; abbiamo oggi circa 560 associazioni aderenti, con presidi in ogni regione.

Ma il numero che certamente più mi inorgoglisce – e anche mi emoziona! – è quello relativo ai nostri volontari: oltre 15 mila. Si tratta di persone che, ogni giorno, donano il proprio tempo agli altri, che provano a portare conforto a chi ne ha bisogno, che si arricchiscono nel contatto con l’altro e che danno senso al concetto di solidarietà e fraternità. Un numero che, contro ogni pronostico, non si è contratto per effetto della pandemia, ma che, viceversa, si è consolidato se non addirittura, in alcuni casi, incrementato. È la spia sorprendente di un Paese che può trovare in sé le migliori energie di riscatto e capacità di orientamento per costruire un futuro migliore.

Da un po’ di tempo Anteas utilizza un payoff che vediamo costantemente nella vostra comunicazione: #ilvolontariatochefaladifferenza. Ci spiega le ragioni e il significato di questo slogan?

Volentieri. È uno slogan che ci propose tempo fa un nostro volontario e che ci convinse al punto tale da decidere di farlo nostro. Certamente riassume quello che siamo e che sempre più confidiamo di essere: fare la differenza nelle comunità, rendendole più inclusive ed accoglienti; fare la differenza nelle singole biografie, promuovendo il volontariato, la gratuità, come occasione di migliorare, di rendere più ricca la propria; infine, e contemporaneamente, lo slogan intende sottolineare le innumerevoli e diversissime modalità di essere e di fare i volontari. Da chi si dedica al trasporto sociale, a chi consegna spesa o farmaci a domicilio, da chi, antenna sociale, telefona o fa visita ad anziani soli per regalare un momento di vicinanza ed affetto, a quanti hanno una sensibilità più votata all’animazione ed alle attività di socializzazione come percorsi formativi, gite sociali, ginnastica dolce e tanto altro. Non possiamo non citare qui la Piazza, frutto della creatività dei nostri volontari che, non potendo più frequentare le loro sedi durante il lockdown, hanno dato vita a una enorme sede virtuale, la Piazza appunto, in cui continuare a custodire quanto più possibile la gioia dello stare insieme, tipica della vita associativa. Siamo convinti delle nostre potenzialità e consapevoli dei nostri limiti. Con umiltà e determinazione vogliamo investire la nostra differenza per costruire una nuova convivialità delle differenze.

È significativo questo insistere sulle differenze: ci restituisce l’immagine di un’organizzazione multiforme, variegata e, per definizione, accogliente. Ma in questa differenziazione, quali sono le parole chiave, trasversali che uniscono tutto il “popolo” Anteas?

Il nostro vocabolario contiene, invero, numerose parole – che poi vuol dire valori, approcci, posture – che costituiscono, per tener dietro alla metafora linguistica – il lessico della nostra associazione.

Ne citerò solo alcune fra le più significative.

Prima fra tutte Fiducia. Una relazione fra persone che richiede tempo, sincerità, pazienza, apertura e verità.

Poi certamente Cura. Prendersi cura dell’altro che, nello stile Anteas significa andare verso, andare incontro, attivarsi e non attendere passivamente, in un equilibrio dove l’ascolto è spesso predominante rispetto alla parola.

Insieme. Nessuno si salva da solo, lo abbiamo ascoltato tante volte anche durante questa maledetta pandemia. Ebbene per noi è un principio fondamentare. È nel mettersi in relazione, in comunicazione con l’altro, nel combattere la solitudine patologica che vediamo e otteniamo i migliori e più eclatanti risultati in termini di benessere e, per certi versi, di riscatto sociale. L’insieme è il contesto in cui si genera la gioia, anche nei momenti difficili.

Infine Dono. Perché il volontariato stesso è dono. È gratuità. È il “fare” senza attesa del qualcosa in cambio, è il do senza l’automatismo dell’ut des, è il donare quello che si ha, come si può, perché è di per sé gratificante.

Il traguardo dei 25 anni è sicuramente l’occasione per fare bilanci, per guardare la tanta strada percorsa, ma rappresenta anche il punto di partenza per tracciare la rotta futura. Quali sono le prossime sfide di Anteas?

Viviamo una stagione difficile, cruciale, direi, con una tragedia che, come una tempesta improvvisa, una tempesta perfetta, ha spazzato via certezze e abitudini consolidate lasciandoci affaticati eppur nell’urgenza improcrastinabile di ricostruire, in primo luogo, il senso dell’essere un’associazione.

Condivido e confermo che in questa stra-ordinaria fase storica sentiamo di essere detentori di una responsabilità ulteriore: la realizzazione della Rete Associativa Nazionale; ci siamo messi a disposizione, con la nostra storia, la nostra esperienza e le nostre articolazioni, per contribuire alla realizzazione di un grande progetto insieme con Cisl, FNP, Anolf, Adiconsum ed Iscos.

Il 2021 sarà l’anno della Rete e della Fiducia che sentiamo su di noi: faremo tutto ciò che ci è possibile per esserne sempre all’altezza. Oggi siamo qui per riflettere e per fare festa insieme.

Abbiamo, inoltre, immaginato, a partire dall’evento celebrativo, di aprire un percorso che ci porterà alla nostra Assemblea prevista per maggio 2022. Pensiamo a 10 tappe, 10 occasioni di incontro e di confronto con altre realtà nazionali del Terzo Settore con l’obiettivo di approfondire insieme 10 questioni e arrivare ad elaborare 10 proposte condivise per il Volontariato italiano.

Quando si festeggia un compleanno è d’obbligo il brindisi e Anteas non fa eccezione: a chi è dedicato il suo, Presidente Rosso?

Sono molte le persone hanno lavorato per arrivare a questo compleanno e pertanto condivido questo brindisi con loro che hanno contribuito a rendere grande Anteas e che non si sono mai fermate soprattutto nell’anno Covid: senza di loro non saremmo qui.

Brindo iniziando dalle volontarie e volontari che ringrazio per la loro quotidiana disponibilità e assieme a loro ringrazio i presidenti di tutti i livelli, territoriali, provinciali e regionali che insieme a noi hanno creduto in questa Anteas.

Con il mio brindisi ringrazio lo staff che, in un armonico compendio di competenze, ci aiuta a crescere e a diventare sempre più efficienti e riconosciuti.

Ancora, in questo giorno di festa, ringrazio Piero Ragazzini, non solo come responsabile apicale di Fnp che 25 anni fa ha promosso la nascita di Anteas, ma anche come solido punto di riferimento per affrontare, collaborando, i nuovi traguardi che ci attendono. A Piero, alla sua Segreteria e a tutta Fnp va il nostro “grazie”, per averci sempre sostenuto e aver creduto in noi.

Concludo ringraziando Gigi Sbarra e la sua Segreteria. Una gratitudine particolare voglio esprimerla ad Ignazio Ganga che, in CISL, ha la delega per il Terzo Settore e ad Alessandro Geria che da molti anni presidia con lungimiranza i luoghi istituzionali del Terzo Settore.

 


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