Ragazzini su Il Dubbio: un patto generazionale per tornare a sperare

Ragazzini su Il Dubbio: un patto generazionale per tornare a sperare

"Qualche anno fa qualcuno riprendeva il titolo di un film per ripetere all'infinito che il nostro “non è un Paese per giovani”. Chi correva e corre dietro a questa facile affermazione però spesso dimentica una cosa: quei giovani, quei ragazzi che ora non trovano posto in questa società sono figli e nipoti di chi c'è stato prima di loro, di chi prima di loro ha speso la propria vita per costruire qualcosa, per realizzare quel mondo che aveva sempre sognato, di chi aveva conosciuto la fame e la guerra e ha desiderato con tutto se stesso che quei giorni di dolore e di sofferenza non dovessero più ripetersi.

Dagli anni '40 e '50 è cambiato tutto: il lavoro, la scuola, la vita, il mondo in sé ha conosciuto nuove frontiere, nuove tecnologie, ma c'è una cosa che non è cambiata, ed è l'idea del mondo di quei settantenni e quegli ottantenni di oggi, genitori e i nonni dei giovani del nostro tempo. Loro che hanno vissuto quel mondo e che adesso vivono nel mondo nuovo, il mondo che avrebbe dovuto rappresentare la soluzione a tutti i problemi che loro avevano conosciuto e che avevano ostacolato il proprio futuro, quel mondo che sarebbe dovuto essere il mondo migliore. E invece no!

Il mondo dei nostri giorni non assomiglia proprio a quello immaginato da chi ci ha preceduto: manca il lavoro per come dovrebbe essere, un lavoro sicuro e dignitoso per tutti; manca una sanità capace di assistere ogni malato, soprattutto chi non ha le risorse per accedere a servizi inaccessibili per molti; manca una scuola in grado di formare i cittadini e gli uomini di domani."

 

Qui di seguito l'intervento completo del Segretario generale Ragazzini su Il Dubbio

28/08/2020

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