I 70 anni della Cisl: l'esempio che serve oggi più che mai

I 70 anni della Cisl: l'esempio che serve oggi più che mai
01/05/2020
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I 70 anni della Cisl: l'esempio che serve oggi più che mai

"Per celebrare la memoria condivisa - come diceva Norberto Bobbio - è necessario alimentare una memoria interiore, verificandola, attualizzandola, connettendola al presente, rendendola viva. Oggi, in occasione della Festa del Lavoro e dei settant'anni dalla nascita della Cisl, raccogliamo questo monito e dedichiamo alla memoria dei migliaia di caduti, un tributo che non è, non può essere, solo celebrazione esteriore. La situazione che stiamo vivendo è vicina a quella di un contesto bellico, come dimostrato dalle tante persone scomparse: donne e uomini, giovani e lavoratori, tanti pensionati il cui lavoro ha fatto grande il Paese e che oggi se ne vanno in silenzio. Rievocare la memoria interiore, però, non vuol dire limitarsi a listarsi a lutto ma ricordare come l'Italia sia già riuscita a risollevarsi, a rigenerarsi, diventando faro di sviluppo e democrazia.

Quando il 30 aprile di settant'anni fa Giulio Pastore pronunciò le parole che diedero vita alla Cisl, l'Italia era in ginocchio, e con essa l'Europa, l'industria nazionale a pezzi, la classe dirigente tutta da ricostruire. La risposta della Cisl, però, non si fece attendere. Da quel giorno partì il cantiere di una nuova casa del lavoro, un'organizzazione pienamente e fieramente autonoma, che dimostra ancora oggi di essere a pieno titolo un pilastro di democrazia e sviluppo. Lo spirito che l'alimenta fin da allora ha dato vita a grandi momenti di rigenerazione e riscatto nazionale, quello necessario per superare le grandi crisi economiche e politiche degli anni '70, che negli anni '80 diede luce al pensiero di Ezio Tarantelli, e che ha permesso la grande stagione della concertazione negli anni '90.

Oggi viviamo una stagione diversa, dove è necessario riallacciare i fili della coesione e riscattare le fasce deboli del nostro Paese. Per farlo, bisogna rilanciare il dialogo sociale, riconnettere l'azione pubblica ai corpi intermedi, al sindacato, a chi ogni giorno è impegnato a rappresentare necessità e aspettative di milioni di persone e a rendere il Paese più unito, rimettendo la dignità della persona e il protagonismo del lavoro al centro dei processi di crescita personali e collettivi.

Il baricentro di questo nuovo modello non può che essere il territorio: una strategia della prossimità in cui ieri Giulio Pastore, e oggi Annamaria Furlan, hanno individuato la chiave di un sindacato capace di mettersi al servizio delle persone.

Rappresentare e dar voce ai lavoratori, facendosi carico delle fragilità, della non autosufficienza, dell'esclusione sociale nelle nostre comunità: è questo l'obiettivo della nostra Cisl, quella di oggi come quella di settant'anni fa."

Il Segretario generale

Piero Ragazzini


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