Testamento biologico, via libera alla banca dati nazionale per le disposizioni anticipate di trattamento

Testamento biologico, via libera alla banca dati nazionale per le disposizioni anticipate di trattamento

Lo scorso 10 dicembre il Ministro Speranza ha firmato il decreto sulla banca dati nazionale per le Disposizioni anticipate di trattamento

La legge 22 dicembre 2017, n. 219 ha introdotto nell'ordinamento italiano le disposizioni anticipate di trattamento (Dat) e l'articolo 1 ha previsto l'istituzione presso il Ministero della Salute della banca dati destinata alla registrazione delle Dat.

Il provvedimento, che era entrato in vigore il 31 gennaio 2018, non era stato completamente applicato in quanto mancava il registro dove custodire le dichiarazioni presentate dai cittadini che possono essere depositate all'anagrafe dei Comuni, alle Asl o negli studi notarili.

L'obiettivo della Banca dati, che aveva ricevuto anche il via libera dal Garante per la privacy, è quello di costituire un polo unico nazionale delle Dat, seppure su base volontaria, costantemente aggiornato, e di consentire un accesso tempestivo alle stesse da parte del personale medico in caso di necessità.

Nella banca dati saranno raccolte, con il consenso della persona che si è avvalsa del testamento biologico, le copie delle dichiarazioni, i successivi aggiornamenti, nonché la nomina e la revoca dell'eventuale fiduciario, anche di coloro che non sono iscritti al servizio sanitario nazionale. Ai dati, che saranno conservati per 10 anni dal decesso dell'interessato, potranno accedere il medico, che ha in cura il paziente incapace di esprimere la propria volontà, e il fiduciario, se nominato.

Potranno accedere alla Banca dati nazionale Dat i medici che hanno in cura il disponente/paziente in situazione di incapacità di autodeterminarsi, il fiduciario (indicato dal medesimo disponente) e il disponente stesso, tramite identificazione con il Sistema Pubblico di Identità Digitale (Spid) che garantisce la sicurezza dell'accesso.

La Banca Dat garantirà il trattamento dei dati e le misure di riservatezza e sicurezza in conformità con il Codice in materia di protezione dei dati personali, modificato e integrato in coerenza con il regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016.

Le Dat già depositate presso Comuni, notai e rappresentanze diplomatiche o consolari italiane all'estero saranno acquisite nella banca dati nazionale entro sei mesi dall'attivazione della stessa.

 

17/12/2019

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