OMS e UNHCR, accordo per contrastare la diffusione del Covid-19 tra i rifugiati

OMS e UNHCR, accordo per contrastare la diffusione del Covid-19 tra i rifugiati

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), hanno siglato nei giorni scorsi un nuovo accordo per rafforzare e migliorare i servizi sanitari pubblici per i milioni di sfollati in tutto il mondo.

L'accordo aggiorna ed amplia quello firmato dalle due organizzazioni nel 1997. Un obiettivo chiave quest'anno sarà sostenere gli sforzi in corso per proteggere circa 70 milioni di sfollati dalla crisi sanitaria ed economica causata dal Covid-19, che rischia di trasformarsi nei prossimi mesi in una vera e propria catastrofe. Le previsioni, infatti, dicono che i Paesi più poveri raggiungeranno il picco dei contagi nei prossimi tre o sei mesi.

Dei 70 milioni di sfollati, circa 26 milioni sono rifugiati, l'80% dei quali sono stati accolti in Paesi a basso e medio reddito con sistemi sanitari deboli e in alcuni casi già colpiti duramente da conflitti, fame, povertà e malattie. Moltissime fra le persone costrette alla fuga vivono in aree urbane densamente popolate o campi profughi, all'interno dei quali spesso non ci sono strutture sanitarie, condizioni igieniche e sistemi di protezione adeguati. Vi sono poi 40 milioni di sfollati interni con impellenti necessità di assistenza.

Per più di 20 anni, l'UNHCR e l'OMS hanno lavorato insieme in tutto il mondo per salvaguardare la salute di alcune delle popolazioni più vulnerabili del mondo, fornendo e promuovendo l'inclusione di rifugiati e apolidi nei sistemi nazionali di sanità pubblica dei Paesi ospitanti.

In occasione della firma dell'accordo, l'UNHCR ha anche aderito al Fondo di solidarietà Covid-19, lanciato lo scorso 13 marzo. Il Fondo, promosso dall'OMS, permette a individui, società e organizzazioni di tutto il mondo di aiutare i Paesi a contrastare il Covid-19 e finora ha raccolto 214 milioni di dollari, 100 milioni dei quali sono già stati erogati.

Una parte del Fondo, 10 milioni di dollari, sosterrà le necessità urgenti dell'UNHCR quali informazioni alla popolazione sulle pratiche igieniche, approvvigionamento di forniture igieniche e mediche e creazione di strutture per garantire l'isolamento in Giordania, Kenya, Libano, Sudan del Sud e Uganda.

Da parte sua, l'UNHCR ha lanciato la campagna “Emergenza senza confini, solidarietà senza confini”, per raccogliere 745 milioni di dollari necessari a contrastare la diffusione del virus in 71 Paesi nel mondo.

27/05/2020

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