La normativa vigente in materia dispone che, per i cosiddetti “soggetti contributivi puri”, ossia quei lavoratori che hanno iniziato a versare dopo la data del 31 dicembre 1995, oltre al requisito anagrafico (che fino al 2022 è fissato a 67 anni) e quello contributivo minimo dei 20 anni, viene richiesto un ulteriore elemento, vale a dire quello di maturare un importo pensionistico superiore a 1,5 volte quello dell'assegno sociale, che per il 2019 è fissato a 689,75 euro.
Laddove tale requisito non venga soddisfatto, la prestazione verrà erogata solamente al raggiungimento della soglia dell'assegno sociale, qualora tale ammontare non venga raggiunto, l'interessato potrà accedere a pensione al compimento del 71° anno di età (requisito anch'esso soggetto agli adeguamenti della speranza di vita).
Ad ogni buon fine la invitiamo a recarsi presso il nostro Patronato Inas-Cisl della sua città, con la relativa documentazione, per ottenere tutta l'assistenza necessaria diretta a quantificare la misura del suo futuro trattamento pensionistico ed essere supportato nell'accertare quale sia la prima data utile di decorrenza della sua pensione.