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Le proposte della Cisl e della FNP Sardegna per affrontare concretamente le emergenze Anziani” e “Giovani

"Le proposte della Cisl e della FNP Sardegna per affrontare concretamente le emergenze Anziani” e “Giovani

Le proposte della Cisl e della FNP Sardegna per affrontare concretamente le emergenze “Anziani” e “Giovani”:

Una legge quadro sull’ invecchiamento attivo e su un patto intergenerazionale che utilizzi le risorse del PNRR, dei Fondi strutturali di coesione e dello stesso Bilancio regionale; istituzione dell’Assessorato alle politiche sociali e ai diritti di cittadinanza.

 La Cisl regionale e la Federazione dei pensionati (FNP) invitano la Regione a una scommessa «Dare vita agli anni ed anni alla vita». Due gli strumenti proposti dal sindacato: una legge quadro sull’ invecchiamento attivo e su un patto intergenerazionale che utilizzi le risorse del PNRR, dei Fondi strutturali di coesione e dello stesso Bilancio regionale; l’istituzione dell’Assessorato alle politiche sociali e ai diritti di cittadinanza, che metta insieme funzioni oggi di competenza di diversi assessorati.

Il progetto della Cisl e FNP Sardegna risponde alla riforma del sistema dei servizi sociali e sociosanitari per la non autosufficienza sollecitata da Cisl e FNP nazionali. Una legge quadro regionale per affrontare due emergenze sociali che caratterizzano la società sarda:  condizione degli anziani e disoccupazione giovanile. Due emergenze che devono diventare, nelle intenzioni della Cisl Sarda, risorse per la crescita socio culturale e lo sviluppo dell’isola.

La CISL sarda, e la FNP, propongono alla Regione Sardegna un accordo che individui e sancisca i punti e gli obiettivi del patto tra generazioni, a partire da una legge quadro sull’invecchiamento attivo, e da norme, programmi e misure a favore delle giovani generazioni, a iniziare dal sostegno della formazione e dell’occupazione giovanile

 

Il sindacato di via Ancona ha riunito le forze separate e agli estremi nella catena sociale e tenta la grande operazione di « Dare vita agli anni ed anni alla vita», come annuncia  il titolo  del  convegno di mercoledì 29 giugno che ha avviato la strategia  Cisl «per  lavorare sulle infrastrutture sociali -  dice Gavino Carta, segretario generale della Cisl sarda – in grado di tenere insieme e dignitosamente le persone. In una fase caratterizzata da grande paura del presente e ancora di più del futuro è urgente e indispensabile rafforzare il sistema di welfare e incentrarlo sul valore della persona e della comunità».

« Su questi temi - dice Daniela Fumarola, reggente FNP nazionale e segretaria organizzativa confederale –  siamo impegnati da diversi anni e con  le iniziative perseguite in tutto questo tempo è stato possibile creare una convergenza con altre realtà sociali per riportare al centro dell’agenda politica l’importante tema dell’autosufficienza che interessa 3.8 milioni di anziani e le loro famiglie. L’azione di pressione e proposta del sindacato ha consentito l’inserimento tra gli obiettivi del Pnrr di questa attesa riforma».

Un quarto della popolazione è over 65 (402 mila abitanti) soltanto il 20% ( quasi 336.000 abitanti) tra 12 e 34 anni. Il 45% dei Sardi, dunque, si trova in condizioni disagiate che incidono negativamente in una realtà come la Sardegna, ove la crisi economica e sociale, le implicazioni negative della insularità, gli effetti della pandemia e della guerra presente, stanno creando ulteriori e diffuse diseguaglianze, minando alla base un’antica identità comunitaria, impoverendo intere categorie sociali, pesando negativamente sull’intera comunità e in particolare sugli anziani e le giovani generazioni.

«Solamente chi  non conosce il mondo sindacale  può pensare  - dice Alberto Farina, segretario generale FNP  - che i pensionati tengano fuori dalla porta i problemi  dei giovani.  Il lavoro dei giovani è la più grande garanzia della continuità e  stabilità del sistema pensionistico. L’assegno INPS mensile dei nonni, inoltre,  sempre più coinvolge i figli e nipoti. Un proficuo scambio generazionale può essere perfino un argine allo spopolamento che da anni affligge la nostra Regione e in particolare i centri più interni e isolati. Quindi da parte nostra una pressante richiesta alla Regione Sardegna affinchè si faccia parte attiva, in termini organizzativi e di risorse,  di un protagonismo da prima linea degli under 35. Siamo però certi che una parte di gran rilievo potrebbero recitarla anche i Comuni».

La Cisl delinea anche un metodo di lavoro per costruire un progetto di rilancio del welfare  e di potenziamento del pianeta giovani per l’occupazione. Si tratta di partire dalle criticità più evidenti e laceranti della società isolana, e da quanti soffrono maggiormente il peso della crisi, del disagio sociale, della solitudine e della emarginazione, dell’assenza di servizi alla persona e socio-sanitari.

Alcuni indicatori importanti cui fare riferimento sono: il declino demografico di intere comunità e territori, a causa di una bassa natalità che incide nel rapporto numerico tra giovani e anziani, lo spopolamento delle aree più interne, sopratutto nei comuni minori, causa l’assenza di lavoro e di servizi primari, a cominciare da quelli socio-sanitari ed educativi, le migrazioni culturali, verso altre aree del paese e del Continente EU (spesso di giovani laureati in possesso competenze importanti). Incide drammaticamente in questo fenomeno l’alto tasso di disoccupazione giovanile (oltre il 40%), insieme ai fenomeni dell’abbandono e della dispersione scolastica (la percentuale nell’Isola è del 18%, e in alcune aree interne raggiunge livelli ancora più alti), l’assenza o la inadeguatezza di servizi sociali, sportivi e culturali nella gran parte delle comunità. La povertà e l’indigenza causate dalle basse retribuzioni (busta paga media giornaliera , imponibile IRPEF in euro, in Sardegna 76,50, in Italia 90,10) e da una profonda crisi economica ed occupazionale che porta a un utilizzo consistente di tutte le varietà degli ammortizzatori sociali, da pensioni con importi molto ridotti.

«Le proposte sindacali per potenziare e qualificare il sistema - ha detto Daniela Fumarola - sono chiare: il riconoscimento della condizione della non autosufficienza;  l’individuazione dei Livelli Essenziali delle prestazioni; la prioritaria assistenza alla persona nel proprio contesto di vita, investendo decisamente nell’assistenza sociosanitaria domiciliare e semiresidenziale; la sperimentazione e la promozione di forme di residenzialità innovative; lo sviluppo di un progetto a sostegno della riqualificazione e riorganizzazione in tal senso delle attuali strutture, la riqualificazione del lavoro di cura domiciliare  e il riconoscimento dei caregiver».

Alla manifestazione sono intervenuti , tra gli altri, Mario Nieddu Assessore della Sanità della Regione Sardegna, Pietro Morittu Sindaco di Carbonia, Ugo Bressanello Presidente della Fondazione Domus de Luna e Veronica Muru di Anteas Sardegna,

 

01/07/2022

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