Il report dell’Istat relativo all’anno 2021 dimostra che la povertà assoluta delle famiglie e delle persone, aumentata nel numero in modo significativo nel 2020, viene sostanzialmente confermata nel 2021.
Sono in povertà assoluta circa 1,9 milioni di famiglie e più o meno, 5.6 milioni di persone.
Siamo ai massimi livelli storici, ma temo che i dati peggioreranno nell’ anno in corso a seguito dell’inflazione quasi al 7% se non ci saranno provvedimenti governativi volti a garantire il potere d’acquisto dei redditi, naturalmente in primo luogo di quelli medio bassi.
Sappiamo infatti, che il caro vita derivante dall’inflazione anche sui prodotti di prima necessità, dagli alimentari ai medicinali, mette in grave difficoltà chi ha redditi bassi da lavoro o da pensione.
L’incidenza della povertà assoluta è molto più alta nel Mezzogiorno, ma fa sentire i propri effetti pesanti anche nelle regioni del Centro ed in particolare nella nostra Regione con l’indice al 6,7%.
È in crescita la povertà nelle persone anziane sole in particolare quelle con più di 65 anni.
In generale l’incidenza della povertà relativa riguarda nel 2021 circa 9 milioni di persone e quindi riguarda oltre gli anziani, anche le famiglie con bambini rendendo il quadro d’insieme molto preoccupante.
È evidente che le misure messe in campo sinora per contrastare la povertà, ne hanno tamponato e mitigato la crescita esponenziale, causata dalle emergenze che hanno investito il Paese, ma si deve fare di più in modo strutturale ed organico.
Anche su questo versante diventa sempre più urgente sviluppare il patto sociale lanciato dalla Cisl e con forza dal nostro Segretario Generale, Gigi Sbarra.
Un patto sociale che governi lo sviluppo, l’occupazione, la politica dei redditi, che adegui in particolare le pensioni anche tramite la riforma fiscale e l’inclusione sociale sapendo che oggi una famiglia su cinque è in povertà assoluta.
Pompeo Mannone
Segretario Generale Fnp Cisl Roma Capitale e Rieti