Fnp Alto Adige

Dateci retta!

Dateci retta!Dateci retta!
Dateci retta!Dateci retta!
Dateci retta!Dateci retta!

Intervento della Segretaria Generale dell'Alto Adige/Sudtirol, Anna Rita Montemaggiore, durante la manifestazione del 9 maggio a Padova

Dateci retta… è proprio uno slogan efficace. E‘ un imperativo categorico verso il Governo:-adesso basta! … ma se ci pensate. può anche essere letto come un invito non solo ai i nostri pensionati, a darci fiducia. „Darvi retta perchè? „ mi ha chiesto l'altro giorno un pensionato; „Cos‘ha fatto il sindacato?“ Ha dimostrato di avere la memoria corta ,come tanti altri italiani… non gli ho neanche elencato quante conquiste, quanti diritti fondamentali ha ottenuto il Sindacato con le sue lotte, quanti ne ha strappati al tavolo delle trattative e sulle piazze e non solo a favore dei suoi iscritti ma anche a vantaggio di coloro che non hanno mai aderito al Sindacato e che – specialmente oggi sono sempre pronti a scagliarsi contro . Certo… è onesto ammettere che c'è una crisi anche del Sindacato, ma con una sana autocritica si sta riappropriando del suo ruolo, per il bene della società intera. La confederalità possiede tutti i titoli di quella legittimità che le viene tanto contestata da questo Governo. Innanzitutto un sindacato unitario contribuisce alla tenuta democratica della società civile, per la quale in passato è stato anche un supplente provvidenziale, coprendo i vuoti della politica. Sta tornando ad essere un punto di riferimento, in questi momenti di crisi dei valori fondanti della nostra Costituzione, riesce a parlare e a far sperare –anche se con una certa fatica- un popolo di impauriti ed impoveriti, si batte per tenere insieme le classi sociali nel nome della solidarietà e dell'equità sociale: la distribuzione equa dei redditi è un importante fattore di stabilizzazione. Non crediamoci che ci sia maggior sicurezza se c'è un „Decreto sicurezza“…perchè è lampante che non c'è sicurezza per nessuno se non esiste equità sociale! E‘ da capire qual è il modello di equità che viene perseguito in Italia… Prevale quello che gli stranieri ricevono troppi aiuti sociali , per cui… prima gli italiani che hanno lavorato tutta la vita, per poi ricevere una pensione, che permette a malapena di sopravvivere. E… in caso estremo… gli altri. E si allarga così la povertà e allora qual è la strategia adottata dal Governo per combatterla? Non certo quella ovvia di aumentare le pensioni in modo da permettere ai pensionati di poter condurre una vita dignitosa. …, no! anzi le tassano in modo vergognoso come in nessun altro Paese europeo e le usano anche come bancomat ,facendo ulteriori tagli nei confronti di chi ha pensioni basse e medio basse. Signori la cattiveria è servita! E produce altra cattiveria. Finora vigeva negli Stati la regola non scritta che gli aiuti vanno dati a chi ne ha più bisogno. Oggi non più: chi ha poco deve essere felice di quel poco, perchè c'è chi sta peggio, e non facciano i taccagni, disse Conte burlone rivolgendosi ai pensionati che aveva imbrogliato togliendo dalle loro tasche- a sentire lui- pochi spiccioli. Mai una parola contro gli evasori fiscali che rubano allo Stato miliardi e miliardi all'anno: e la guerra sociale viene aizzata e poi scatenata dai penultimi contro ultimi, perchè le elite e i ricchi non hanno nulla da temere dalle politiche redistributive di questo Governo. Infatti neanche uno straccio di proposta per una riforma fiscale equa, che consenta d'avere fondi per un invecchiamento attivo dignitoso e per un accesso meno frustrante e ingiusto ai servizi pubblici come la Sanità, la Scuola e servizi sociali delle classi medio-basse. Non ci stiamo più a pazientare…mettiamo al centro il miglioramento della qualitá della vita delle persone, qualitá che però dipende dalle scelte della politica …. perchè mica le fa il sindacato le leggi ! ed è proprio per questo che lottiamo per condizionare le scelte della politica …ma come si fa, se il Governo tenta di deligittimare il Sindacato? La via maestra si sa che è il dialogo con il Governo e le istituzioni a livello nazionale e locale,…. ma visto che il dialogo sociale viene snobbato , non ci rimane che la protesta sociale . Ed allora eccoci pronti! alla nuova manifestazione nazionale unitaria del 1giugno per far capire al Governo che i pensionati non sono invisibili, non sono un peso per la società, anzi sovvenzionano figli e nipoti disoccupati, fanno i nonni a tempo pieno in molteplici ruoli , fanno i volontari nelle associazioni come le nostre sindacali… e fanno il lavoro di cura gratis, la maggioranza donne, donne che accudiscono gli anziani e disabili famigliari e nella piattaforma unitaria si chiede infatti il riconoscimento di tale lavoro di cura agli effetti pensionistici. Torniamo a riempire le piazze, gli spazi pubblici, nazionali e locali per dire alla gente che ci siamo, che ci prendiamo cura dei loro bisogni, che fughiamo le loro paure, che siamo pronti a difendere i loro diritti, perchè le pensioni sono un salario differito e non si può usarle come un bancomat, perchè le diseguaglianze conducono alla disgregazione sociale, Stiamo attenti però: E‘ importante essere indignati, guai ad essere indifferenti!, ma serve anche essere appassionati perchè la persona appassionata è fiduciosa, ispirata da ideali, principi, è attiva è determinata nella lotta contro l'ingiustizia, …e la sua è una lotta costruttiva, inclusiva: i nostri genitori partigiani hanno combattuto duramente per lasciarci in eredità la libertà dal Fascismo, una repubblica democratica ed oraè compito del sindacato indicare ai giovani che sono più idealisti la via della solidarietà, che oggi è diventata scomoda da ostacolare, il valore del rispetto dell'umanità in genere, l'importanza dell'intergenerazionalità, la difesa della democrazia, mai scontata!. Ci vediamo a Roma il 1 di giugno unitari e compatti, a ribadire che noi ci siamo, che siamo attivi e che non siamo suonati come certi pugili sconfitti , se abbiamo un sindacato unitario forte… insieme siamo un'onda possente che fa da muro //alla vigliaccheria mendace di questo Governo con la generosità,// al torpore con la passione, //al rancore con la generosità. E‘ il momento di un Sindacato unito e coerente con i suoi principi fondanti, che difenda il Terzo Settore: il popolo italiano è sempre stato conosciuto nel mondo per la sua capacità di entrare in sintonia con il prossimo, per la sua compassione per gli ultimi. Ora invece dilagano disprezzo e derisione.… Urge un Sindacato che dica con chiarezza da che parte sta, senza stare alla finestra a guardare che aria tira… è una brutta aria!, Dobbiamo batterci perchè l'Italia sia di chi ci abita, di chi paga le tasse perchè i servizi funzionino, di chi studia e resta qui a migliorare l'Italia, di chi si prodiga per i più deboli e fragili, di chi ha rispetto degli anziani, di chi resiste nonostante tutto in nome della libertà e della giustizia. E concludo dicendo che la preoccupazione del sindacato è la felicità delle persone,ma senza fiducia non esiste coesione sociale e senza coesione sociale non può esistere quel senso di solidarietà che permette anche ai più deboli, agli anziani, di trovare serenità, un po‘ di felicità.

Cari politicanti DATECI RETTA, prima che sia troppo tardi per tutti. Noi vi staremo col fiato sul collo

13/05/2019

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