Cambiare le pensioni, dare lavoro ai giovani

Cambiare le pensioni, dare lavoro ai giovani

Cgil, Cisl e Uil hanno rilanciato l'iniziativa unitaria "Cambiare le pensioni, dare lavoro ai giovani” per sostenere le richieste sulla previdenza presentate lo scorso anno e alla base del verbale sottoscritto con il Governo il 28 settembre scorso, i cui nodi sono ancora al centro del confronto nel corso della cosiddetta 'Fase 2'. 

Per Cgil, Cisl e Uil è urgente affrontare i temi del legame all'aspettativa di vita, bloccando gli automatismi di innalzamento dell'età pensionabile, della flessibilità in uscita, delle future pensioni dei giovani e della rivalutazione di quelle in essere. Inoltre ritengono necessario intervenire per eliminare le disparità di genere che penalizzano le donne, per riformare la governance di Inps-Inail e per rilanciare la previdenza complementare. 

 

Con il verbale di accordo del 28 settembre 2016 sembra essersi riaperto nel Paese il dialogo sociale sulle pensioni che mancava da molto tempo. Nel documento, siglato dal Governo con Cgil, Cisl, Uil sono state previste alcune misure dirette a facilitare l'accesso alla pensione di migliaia di lavoratori. Non è la flessibilità richiesta dai sindacati, le cui proposte avevano una portata più ampia, ma si tratta comunque di misure importanti, finanziate con 7 miliardi di euro, che sono state recepite nella legge di bilancio per il 2017.

L'accordo consta di due parti, la prima di immediata applicazione, che comprende:

  • l'APE nelle sue tre forme di Ape volontario, Ape agevolato e Ape d'impresa
  • la Rita, rendita integrativa temporanea anticipata
  • il pensionamento dei lavoratori precoci in condizioni di disagio
  • facilitazioni per l'accesso alla pensione in caso di lavori usuranti
  • l'ampliamento del cumulo contributivo
  • la definitiva eliminazione delle penalizzazioni in caso di pensione anticipata
  • l'ampliamento della somma aggiuntiva (cosiddetta quattordicesima pensioni)
  • l'equiparazione della detrazioni dei pensionati a quella dei lavoratori

La seconda fase, invece, riguarda un ampio programma di lavoro per il futuro: dall'introduzione di una pensione di garanzia modulata in base ai contributi versati, ad interventi per il rilancio della previdenza complementare, ad una maggiore flessibilità per accedere alla pensione con il metodo contributivo, alla valorizazzione del lavoro di cura a fini previdenziali, alla possibilità di differenziare i coefficienti di trasformazione in base alle diverse aspettative di vita per lo svolgimento di lavori diversi, alla separazione tra previdenza e assistenza.

In questi mesi sta proseguendo il confronto tra sindacati e Governo sulle norme di attuazione, passaggio molto delicato perché lo spirito con cui è stato firmato l'accordo rimanga intatto.

Approfondimenti

27/07/2017

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