Richiediamo con forza la piena indicizzazione di tutte le pensioni rispetto al caro vita ed all’inflazione ed allargare la platea delle persone che usufruiscono della cosiddetta quattordicesima mensilità.
E’ ora di dire basta a chiunque voglia fare cassa con i pensionati.
Già l’anno scorso il governo Meloni aveva penalizzato i pensionati modificando in negativo il meccanismo di rivalutazione degli assegni pensionistici all’inflazione, una vera ingiustizia sociale.
Quello che non può sfuggire a chiunque ha la responsabilità di trovare soluzioni è che l’unico strumento a disposizione per le pensioni in essere è quello normativo, diversamente dai lavoratori che possono utilizzare i rinnovi contrattuali.
I risparmi operati sulla pelle dei pensionati non verranno più recuperati e non possiamo accettare che si proceda ancora in questa direzione.
Non si può sopportare ancora una perdita permanente del potere d’acquisto delle pensioni per il mancato recupero dell’inflazione derivante dal meccanismo per fasce oggi vigente.
E’ necessario ritornare al sistema di adeguamento per scaglioni molto più equo e meno penalizzante per i pensionati.
A tal fine giova ricordare che parliamo di pensionati che hanno versato tutti i contributi durante la lunga attività lavorativa e quindi non di assistenza, sulla quale è importante identificarne l’incidenza sulla spesa complessiva previdenziale.
Distinguere le voci di spesa (previdenza-assistenza) può dimostrare che la spesa pensionistica incide sul PIL come gli altri Paesi europei e pertanto è possibile rivalutare tutte le pensioni all’inflazione.
Non possiamo in conclusione poter accettare che si faccia ancora cassa con i pensionati.
Pompeo Mannone
Segretario Generale Fnp Cisl Roma Capitale e Rieti